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Recensione : Beneath The Storm – Evil Reflection

Ad alcuni al primo ascolto potrebbe sembrare ostico, ma se ci si abbandona al suo suono, Evil Reflection può portare davvero lontano.

Torna la macchina doom slovena Beneath The Storm, alla seconda uscita sotto l’egida dell’Argonauta Records.
L’album è un misto di doom, drone e suggestioni horror, con più doom rispetto al disco precedente.
Per assurdo i miglioramenti rispetto al recente passato non sono molti, poiché già al debutto l’eccellenza era assai vicina e qui viene confermata.
In un’ora si viaggia verso il buio più totale, con una perfetta combinazione tra potenza e lentezza, tra stacchi e parti più atmosferiche.
Questo disco porta la one man band Beneath The Storm ad un livello davvero alto, portando l’ascoltatore a spasso tra paranoie e polvere millenaria.
Ad alcuni al primo ascolto potrebbe sembrare ostico, ma se ci si abbandona al suo suono, Evil Reflection può portare davvero lontano.
I riferimenti nella musica din Igor Shimon sono tanti, ma ciò che colpisce maggiormente è la fusione tra immaginario horror anni settanta, come esplicato anche con dialoghi cinematografici all’inizio delle canzoni, e il doom più viscerale e vicino al drone.
Se vi siete persi il primo capolavoro, Beneath The Storm ne ha sfornato un altro.

Tracklist:
1. To Dust
2. Helen
3. Silent Exhale
4. Oceans Of Sleep
5. The Endless Void
6. Frozen

Line – up
Shimon- All instruments

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