1) Allora, puoi parlarmi un po’ di te? nome completo, età, ecc.?
1)Mi chiamo Bernardino Costantino, vivo e lavoro a Mestre in provincia di Venezia ed ho cinquantuno anni. Il mio percorso creativo spazia in diversi ambiti: disegno, pittura, scrittura, musica e video. Collaboro con diversi musicisti dell’area dark/wave, post/punk ed industrial nella realizzazione di art work,illustrazioni, video e riviste di matrice sperimentale. Per fare alcuni nomi:”Portable Morla” “Paul Nova(Bizzarre Unit)” “Vlimmer” “Lass Crime” ”Desuite” “Nervous Gender reloaded” “The Units” “The Gory Alices” “The Surfer Novas” “The Bleak Engineers “ “Antidatè” “Fir cone children” “Half a twin” “Lesion Francaise” “Fear incorporated” “Lisfrank” “Think” etc. etc. e per le case discografiche (nella realizzazione di loghi ed artworks) “Idiophone records” “Blackjack Illuminist records” “Sacred Realm records”. Ho pubblicato illustrazioni e cineracconti visivi per riviste d’avanguardia e letterarie: “Bebabeo” (Grecia) “666666” (Francia) “Orion” (Portogallo) ”Rouge Bruit” (Francia) “Les Impromptus” (Francia) “Instinct” (Francia) “Art Monday” (Danimarca) “Tynystar” (Chile) “Fractura Exposta” (Portogallo) “Osso revista” (Portogallo) “Frigidaire” (Italia) “Il nuovo male” (Italia). Illustrato i libri “Deux Dizaines” (Francia) “Zero Bridge” (India) delle scrittrici Arthurine Vincent e Monali Roy.
Il libro “Oniric Planet” pubblicato per la casa editrice indipendente “Epox et botox editions” rappresenta appieno il mio manifesto ideologico ed esistenziale che sonda le tematiche a me più care ovvero: alienazione, realtà distopiche, spersonalizzazione ed omologazione culturale. Questa in estrema sintesi è la mia presentazione.
2) Cosa ti ha influenzato di più?
2) Le mie influenze principali sono l’espressionismo pittorico e cinematografico, la “raw art”, le avanguardie artistiche e letterarie del novecento, l’underground, il cinema sperimentale e la musica post/punk, dark /wave, industrial e avant-garde ad ampio raggio. Tutti questi influssi convergono nel mio universo creativo in accordi dissonanti e spesso disturbanti. Quello che amo a livello estetico ed evocativo lo assimilo e lo rielaboro provando a delineare una mia traccia visiva personale ed esistenziale. Per me il flusso creativo si fonde con la vita oggettiva e questo spesso mi crea una “vertigine” interiore che mi spinge ad esprimermi con voracità e bulimia generando una frattura col mondo esterno intriso di dogmi, regole e codici prestabiliti ed omologanti.
3) Come descriveresti la tua arte?
3) La mia arte la definisco come una sorta di “manierismo esistenziale” dal momento che essa racchiude l’insieme di tutto quello che mi ispira sia a livello interiore sia a livello estetico/espressivo. Attingo e plasmo tutto quello che assimilo e lo rielaboro nel corso della mia esistenza tra struggimenti e frustrazioni e qualche sporadica e nebulosa gratificazione. Considero la mia arte come un percorso introspettivo in itinere, un laboratorio perenne ed in questo senso mi sento un eterno dilettante alla ricerca di un’identità etica ed estetica.
4) Quali altri artisti (attuali o storici) influenzano il tuo lavoro o ti ispirano?
4)La lista è infinita per cui mi limito a citare gli autori che al momento considero più significativi ed illuminanti. Ad esempio gli artisti visivi a livello grafico e pittorico che mi ispirano principalmente sono: “Lynd Ward” “Frans Maserel” “Alfred Kubin” “Alberto Martini” “Roland Topor” “Francis Bacon” e tutta la pittura “Raw” e i fumettisti underground Marc Caro, Max Andersson,Nazario Luque.
A livello cinematografico una fonte di grande ispirazione è il cinema allucinato e disturbante del regista olandese Frans Zwartjes, artefice di immagini dai colori sgranati e dai bianchi e neri contrastati ed onirici che danno vita a vicende alienanti dove i soggetti umani sembrano fondersi in una dimensione inquietante ed ultraterrena, come in un mondo a parte dove follia ed erotismo si coniugano in accordi perfetti di schizofrenia visiva.
5) Quali sono i tuoi progetti attuali?
5) Al momento sto collaborando col musicista Marco Menazzi ed il suo progetto musicale “Think” per il quale inizialmente avevo realizzato degli artworks per i suoi brani e successivamente ho prestato la mia voce per alcune sue composizioni musicali. “Karbokroma”, che è il nome che identifica la mia linea creativa, ha anche un “suono” oltre che un segno grafico e pittorico: per l’etichetta “Idiophone records”, per cui avevo già collaborato creando delle illustrazioni e degli artworks, ho realizzato un tape che raccoglie vecchi brani lo/fi di matrice dark/wave e che ha riscosso un certo interesse e di recente mi hanno ricontattato per la creazione di un nuovo album che realizzerò coinvolgendo Marco, che è un musicista prolifico e geniale.
6) Qualche consiglio da dare agli aspiranti artisti/designer?
6)Non sono nella condizione di elargire consigli in questo ambito dal momento che personalmente ho scelto di creare principalmente per me stesso, senza subire compromessi o pressioni esterne da parte di realtà di nicchia o da parte del mercato dell’arte. Pur avendo un mio seguito non sono un professionista: voglio fare ciò che voglio e con chi voglio senza dover monetizzare per forza la mia creatività. Ovviamente questo è solo il mio punto di vista: chi volesse lavorare in questi ambiti dovrà cercare di imporsi tentando di conciliare la propria dimensione creativa/soggettiva col mercato mainstream cercando di non omologarsi. Per questo è necessario avere ambizione e flessibilità ma soprattutto cercare di distinguersi dagli altri aspiranti creativi dato che quello dell’arte è un mare magnum infinito di artefici talentuosi che devono sgomitare ed imporsi in un mercato spesso spietato e fortemente competitivo.
8) Qual è il tuo medium preferito con cui lavorare?
8)Io utilizzo diverse tecniche: realizzo una sorta di “effetto xilografico” dai forti toni contrastanti che ottengo con l’acrilico coprente nero e la china, partendo sia dal bianco e nero sia dai colori (olio, tempera, acrilici, acquerelli e tecniche miste). Mi piace sperimentare usando tutti i medium artistici a disposizione, anche in questo tento strenuamente di trovare un mio stile personale che non sia sempre ripetitivo o seriale.
9) Ci sono dei lavori in particolare che pensi siano i tuoi preferiti?
9)Non c’è una mia creazione che amo in particolare: tra me e la mia opera è sempre intercorso un rapporto di odio/amore; sono sempre in conflitto con quello che realizzo inizialmente e questa tensione si va ad affievolire fino a riuscire a volte ad apprezzare i miei sforzi creativi finali. L’atto artistico per me si fonde con la vita stessa, per cui l’alternanza tra frustrazioni e gratificazioni è un riflesso diretto di tutto ciò che ruota attorno a me.
10) Cos’è la libertà per te come artista?
10)Per me la libertà come artista significa dipingere e disegnare seguendo il proprio flusso creativo senza condizionamenti ed interferenze esterne; generare ciò che si desidera senza seguire una corrente o un “trend” che possano invalidare l’atto creativo. L’unica vera libertà di cui noi esseri umani possiamo disporre è all’interno di un nostro mondo segreto, nascosto ed incontaminato, che pulsa dentro i recessi della nostra mente. In questa dimensione occulta i segni ed i colori possono assumere forme eterogenee, paradossali e a tratti sorprendenti.
11) Portaci un po’ all’interno del tuo processo. Come inizi un pezzo? Cosa t’ispira?
11) La mia mente è invasa da immagini e da sensazioni che mi ispirano costantemente durante l’intero arco della mia giornata. Per dare ordine al caos e focalizzare una ad una le fonti dalle quali attingo ispirazione cerco di crearmi degli archivi visivi e tematici. Uso spesso la macchina fotografica durante le mie peregrinazioni cercando di immortalare tutto quello che può essermi utile per realizzare un’opera: i dettagli di un’architettura, un brumoso paesaggio industriale ecc… Mi piace anche fotografare alcune sequenze di film che amo particolarmente come: “Liquid sky”(Slava Tsukerman) “Eraserhead”(David Lynch)”Die letze rache”(Rainer Kirberg)”Carnival of souls”(Herk Harvey) etc… e di raccoglierle in cartelle per utilizzarle come input creativi. Tutto quello che amo tento di farlo confluire nella mia opera. Una volta selezionate le fonti abbozzo il disegno con la matita, poi delineo le forme ripassandole con una penna a china dopodiché passo ai pennelli e agli acrilici per plasmare i segni e le armonie della composizione dando inizio ad un processo più coinvolgente.
12) In quali altre aree artistiche, se ce ne sono, lavori? (scrittura, musica, film, pittura, scultura, ecc.)
12) Fermo restando che la mia vena creativa la manifesto soprattutto nel disegno e nella pittura, a volte mi esprimo anche attraverso altri medium come la realizzazione di film sperimentali (Avantgarde nonna), video per gruppi dell’area new wave/post punk (Nervous Gender, The Units, Lisfrank etc. etc.), la fotografia e la scrittura.
Bernardino Costantino
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