Sono Eraldo Bernocchi, Jamie Saft, Colin Edwin e Balazs Pandi (tutti musicisti dalle incredibili qualità) le menti che stanno dietro a questo Metallic Taste Of Blood, disco dalle tinte scure strutturato su dieci canzoni in bilico fra progressive e metal.
Sectile apre il disco appoggiandosi su cupe note di pianoforte e ritmiche affilate (in odore di Nine Inch Nails), sciogliendosi poi (per modo di dire) in inquieti paesaggi sonori e nelle note in crescendo (leggasi “deflagrazione in granitici muri sonori”) di Schizopolis.
Glass Chewer, in terza posizione, parte da lidi più delicati, emotivi ed empatici, per caricarsi lentamente di nervosismo ed inquietudine, mentre Bipolar, come suggerito dal titolo stesso, si compone di due facce: la prima completamente rilassata e tranquilla, la seconda violentissima.
Maladaptive, arrivando da lontano per schiantarsi nelle nostre orecchie con chitarre e ritmi ossessivi, cede il passo a quel carrarmato sonoro che è King Cockroach (costellato da brevi attimi di calma).
Crystals And Wounds, caratterizzata da ritmiche aggrovigliate, ci accoglie con le sue lunghe note di chitarra e le decorazioni di pianoforte (prima di crescere ossessivamente e lasciare il passo alla tesa Fist Full Of Flies), mentre Twitch, con le sue briciole di elettronica (sovrastate da ritmiche ansiogene, echi siderali e tastiere interrogative), lascia che a concludere sia l’evocativa e affascinante Transverse.
Metallic Taste Of Blood è uno di quei dischi che, ponendo particolare attenzione alla tecnica, mette in secondo piano l’aspetto comunicativo/evocativo. Dieci canzoni impeccabili dal punto di vista esecutivo, ma totalmente fredde e prive d’anima. Un lavoro che non riesce a comunicare.
Tracklist:
01. Sectile
02. Schizopolis
03. Glass Chewer
04. Bipolar
05. Maladaptive
06. King Cockroach
07. Crystals And Wounds
08. Fist Full Of Flies
09. Twitch
10. Transverse