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Recensione : Bewider – A Place To Be Safe

Un disco carico di sostanza e idee chiare

Piernicola Di Muro, questo il nome che si nasconde dietro al progetto BeWider, accompagnato in questa sua avventura da Francesca Amati, Jester At Work e dall’Orchestra del Brandeburgo, debutta per Volume Up con A Place To Be Safe, ep composto da sei brani e incentrato su sonorità elettroniche.

I synth leggeri di Following The River Flow, risvegliandosi pian piano e crescendo in maniera composta insieme alla sezione di archi, accompagnano la delicata voce di Francesca Amato, rapendo l’ascoltatore in un baleno, mentre i ritmi dub di Love Mechanics, cavalcando tastiere su orizzonti siderali, apre all’oscurità opprimente di Distress (molto del merito è dovuto alla voce grave di Jester At Work).
Therapy, invece, dilatando il tempo e muovendosi sorniona, si riempie di calore con l’entrata in gioco dell’orchestra, lasciando che a concludere siano il timido e sinuoso procedere della misteriosa Chrome e il finale di trombe, denso di tepore, di The Opening Path.

Con questo primo disco, Piernicola Di Muro, dimostra di aver doti compositive degne di nota (ma, infatti, è già conosciuto per aver scritto colonne sonore per documentari, pubblicità, cortometraggi e film). I sei pezzi proposti, facendo dell’essere ben concepiti e vari i loro principali punti di forza, mettono ben in luce tutte le possibili direzioni che potrebbe prendere il nostro. Un disco carico di sostanza e idee chiare.

Tracklist:
01. Following The River Flow
02. Love Mechanics
03. Distress
04. Therapy
05. Chrome
06. The Opening Path

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