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Recensione : Black Fluo – Billion Sands

Un post rock scuro e fuori dagli schemi

I Black Fluo, formazione composta da Alan Alpenfelt, Alfio Mazzei, Francesco Giudici e Mario Pegoraro, debuttano sulla lunga distanza con i sette brani di Billion Sands. Il disco, in uscita per Pulver Und Asche Records, si muove su scure e affascinanti atmosfere post rock/avant rock.

L’iniziale La Fin, trafiggendo l’anima con malinconiche melodie di violino e tastiere, affascina e coinvolge fin dal primo istante, mentre il sound composto e trattenuto di Whisper, tra morbidezza e leggeri stati di tensione, si scioglie nella cupa cantilena di Death Of A Sun.
Scarborough Fair, leggermente sbilenca e angosciata, abbina un evocativo parlato/recitato a echi, chitarre e suoni manipolati, aprendo all’inesorabile crescere ed evolvere di Narcosia.
Les Vagues Caleidoscopiques, infine, tra emotività e melodie più dirette (le radici sono da ritrovarsi nella classica tradizione rock), lascia che a chiudere siano le parole, su suoni stirati, della conclusiva Caledonia.

L’album di debutto dei Black Fluo colpisce e incuriosisce fin da subito. I sette brani proposti, infatti, nonostante richiedano un discreto livello di attenzione per essere metabolizzati in ogni sua parte, si appoggiano a melodie coinvolgenti e relativamente immediate. Se siete in cerca di un post rock scuro e fuori dagli schemi, questo Billion Sands vi darà parecchie soddisfazioni.

Tracklist:
01. La Fin
02. Whisper
03. Death Of A Sun
04. Scarborough Fair
05. Narcosia
06. Les Vagues Caleidoscopiques
07. Caledonia

Line-up:
Alan Alpenfelt
Alfio Mazzei
Francesco Giudici
Mario Pegoraro

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