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Recensione : Black Snake Moan – Revelation & Vision

Black Snake Moan : Marco Contestabile ha l'aria ieratica da novello Rasputin. Se le teorie di quel "simpatico" ciarlatano di Lombroso fossero veritiere dovrebbe e potrebbe essere il più scalmanato fra gli one man band.

Marco Contestabile ha l’aria ieratica da novello Rasputin. Se le teorie di quel “simpatico” ciarlatano di Lombroso fossero veritiere dovrebbe e potrebbe essere il più scalmanato fra gli one man band. Al contrario il nostro è riflessivo, malinconico e molto profondo.

I due pezzi di questo 7″ ne sono la tangibile testimonianza e, se Revelation è brano di grande spessore, il retro Vision dipinge a tinte ancor più nitide la cifra stilistica di Black Snake Moan. L’uso della tastiera rende il suono di questo prode uomo solo al comando assolutamente peculiare in un panorama, quello appunto degli one man band, a tratti caratterizzato da molte similitudini; ehi, sia chiaro, a me gli one man band piacciono e pure parecchio.

Le canzoni di questo singolo ammaliano, a tratti feriscono, certo non possono lasciare indifferenti. Il sigillo di garanzia all’ operazione lo mette la Dead Music che in questo campo è un indiscussa istituzione.

Insomma quando Freddie (Fabrizio) mi dice questo è qualcuno da seguire non sbaglia, questa volta meno che mai.

Black Snake Moan – Revelation & Vision

 

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