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Recensione : Blast My Requiem – Ardere

Ottimo esordio per la band lombarda, con il suo metalcore intriso di influenze melodic death nordeuropee.

Blast My Requiem – Ardere

Molte delle band che influirono pesantemente sul successo del melodic death nordeuropeo, una decina di anni fa più o meno, si accodarono al successo degli In Flames e cominciarono ad inserire elementi metalcore, provenienti specialmente dagli States, nella loro musica portando avanti con successo quello che ad oggi è definito modern metal o melodic deathcore, o come ognuno preferisce chiamarlo.

Il problema è che molti protagonisti di questo genere, complici le mode, si sono votate ad un patetico e monocorde sound fatto di voci pulite, mascara e atteggiamenti da boy band che hanno reso molte realtà, specialmente americane, delle brutture in pasto a brufolosi ragazzini.
Nell’underground, invece, il genere cresce, lontano da Re Mida MTV, pregno di band che davanti a tutto mettono la loro musica ed un attitudine fuori dagli schemi, mai doma.
Blast My Requiem è un gruppo lombardo all’esordio con questo ottimo Ep di sette brani, rigorosamente autoprodotto e dall’impatto devastante, una bella mazzata sul cranio a chi di questo genere ne fa una squallida pantomima di metal estremo.
Blast My Requiem sono: l’orco Andre, vocalist che rinuncia ad inutili e ruffiani interventi di voce pulita, per un growl che cambia tonalità ma rimane inesorabilmente estremo, Gabri alla sei corde, che impreziosisce il muro sonoro con ottimi solos melodici ma mai stucchevoli, e Julio, bassista che asseconda la vena dell’album con una prestazione precisa e di buon impatto.
I brani di Ardere, ottimamente suonati e prodotti, risentono dell’influenza delle band scandinave, Soilwork, ultimissimi In Flames e Darkane, risultando comunque ottime bordate metalcore che entreranno nei cuori di chi sostiene il genere, infarciti di assoli melodici, intermezzi acustici e accomunati da una tensione che rimane altissima per tutta la durata dell’album.
I Blast My Requiem hanno le carte in regola per piacere, aspettiamoli alla prova del full-length e, nel frattempo, godiamoci questa manciata di canzoni ed una band italiana ancora una volta con un futuro roseo davanti a sé.

Tracklist:
1. They’re Working on You
2. Devourment
3. These Wounds
4. New World Disorder
5. Brightest Lights (Come with the Storm)
6. A Shallow Place
7. The Darkest Sea

Line-up:
Andre – Vocals
Gabri – Guitars
Julio – Bass

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