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Recensione : Bobby Previte – Mass

Un buon disco, vero, ma di quelli in cui l'autore si è lasciato prendere un po' troppo la mano

Il geniale ed eccentrico batterista Bobby Previte, dopo averci fatto intuire il potenziale di questa sua idea nel 2007, pubblica per Rare Noise Records i nove brani di Mass. Il lavoro, ispirato dalla Missa Sancti Jacobi del compositore francese Guillame Dufay, è una fantastica rivisitazione, in chiave psych-metal-drone, della classica funzione cristiana. A supportarlo in questo eccentrico progetto, non solo troviamo il valido contributo del The Rose Ensemble, ma anche la presenza di Jamie Saft, Stephen O’Malley, Marco Benevento, Reed Mathis, Don McGreevy e Mike Gamble.

Il timido aprirsi di Introit, guidato dall’organo, travolge completamente nel momento in cui entrano in gioco voci e chitarre, costruendo un mistico tunnel sonoro dove ad aver la meglio è il ribollire della batteria. Il senso di sospensione sviluppato da Kyrie, trovando un solido equilibrio solo nel momento in cui entra in scena il cantato, scalda il cuore con la sua relativa pacatezza, scontrandosi con i graffianti riff di Gloria (muscolosa ed energica per tutta la sua durata) e il sostenuto incalzare di Alleluia (decisamente più distesa e luminosa nella seconda metà). L’andamento interrogativo e lievemente misterioso di Credo, invece, sostenuto principalmente da basso e organo, evolve e muta in maniera costante, lasciando che a seguire siano la fede bruciante dell’intensa e strutturata Offering (dieci minuti di tensione ed esplosioni heavy metal/rock) e il corposo sovrapporsi di organo, chitarre ed effetti della monolitica Sanctus. La limpida pace sviluppata da Agnus Dei, infine, incentrata quasi esclusivamente sul cantato, cede il compito di chiudere all’angusto procedere della sempre più tortuosa e inaccessibile Communion.

Con questo Mass Bobby Previte dimostra fin da subito di avere avuto un’idea decisamente originale ed eccentrica. Il risultato, però, non è così entusiasmante come le premesse lasciavano intendere. I nove brani presentati, infatti, nonostante nella maggior parte dei casi incuriosiscano, tengano alta l’attenzione e convincano, alle volte perdono di mordente, lasciandosi andare ad eccessive divagazioni. Un buon disco, vero, ma di quelli in cui l’autore si è lasciato prendere un po’ troppo la mano.

TRACKLIST
01. Introit
02. Kyrie
03. Gloria
04. Alleluia
05. Credo
06. Offering
07. Sanctus
08. Agnus Dei
09. Communion

LINE-UP
Bobby Previte
The Rose Ensemble
Stephen O’Malley
Jamie Saft
Marco Benevento
Reed Mathis
Don McGreevy
Mike Gamble

https://www.facebook.com/bobbyprevite/?fref=ts

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