Per chi scrive anche quest’anno metà settembre non equivale a un “ritorno a scuola”, nè tra i banchi (da un bel po’ ormai) nè nelle vesti di insegnante (spero per poco ancora), quale occasione migliore quindi per dare un senso a ste giornate aspettando l’uscita dei nuovi episodi di Bojack Horseman?
Giunta alla quinta stagione, la serie animata prodotta da Netflix con protagonista un cavallo depresso ex-star della Tv, creata da Raphael Bob-Waksberg e disegnata da Lisa Hanawalt, torna domani venerdì 14 settembre a deliziare pubblico e critica che la acclamano come uno dei prodotti di punta della piattaforma fresca di vittoria al Festival di Venezia
Stando a quanto trapelato in rete, lo show che è stato fin’ora un perfetto mosaico pop di ironia e post-ironia su usi, costumi e nevrosi dello showbiz americano, con animali antropomorfizzati alle prese con crisi esistenziali, drammi lavorativi, depressione, dipendenze, infanzie infelici e rotture coniugali, in questi nuovi dodici capitoli assumerà tinte più dark, ma andiamo con ordine.
Dove eravamo rimasti
“Time’s arrow neither stands still nor reverses”
Con questa frase pronunciata da una giovane Beatrice Sugarman, madre di Bojack e vera protagonista suo malgrado della Season 4, nell’episodio più bello per distacco dell’intera serie e non solo per il sapiente uso dei piani temporali (dal titolo Time’s a arrow appunto) volgeva a conclusione la scorsa stagione, che per chi a differenza mia non riguarda tutte le puntate con cadenza trimestrale ha emesso i seguenti verdetti: Bojack scopre di non essere il padre di Hollyock e sollevato dalle ansie di paternità sembra felice di aver trovato una sorella cui voler bene (per quanto Bojack possa davvero provare affetto per qualcuno, ma forse lo scopriremo presto), consiglia a Princess Caroline di provare con la strada dell’adozione se proprio ci tiene ad avere un figlio (e con il gesto di “cruda, immotivata, incontaminata gentilezza” con cui per un solo attimo prova a espiare 50 anni di odio nei confronti di sua madre siamo a tre buone azioni nel giro di poco tempo per lui, meglio non farci l’abitudine), Todd che aveva dichiarato al mondo la sua asessualità continua a infilarsi in situazioni al limite del paradossale e siamo sicuri che non ci deluderà neanche questa volta e poi mentre per Diane e Mr. Peanutbutter pare profilarsi una rottura all’orizzonte purtroppo non abbiamo notizie di Vincent Adultman da un pezzo (ma forse questa è una cosa che turba solo me e pochi altri)
Cosa ci aspetta
“You say you wanna get better, but you don’t know how”
Queste parole ricorrono come un mantra nell’unico trailer (in realtà in modo implicito fin dal primo episodio) distribuito da Netflix a supporto della nuova stagione e sono scandite al solito da Diane Nguyen (che per l’occasione sfoggia un nuovo taglio di capelli che ha già prodotto svariati meme ma che possiamo tranquillamente ignorare), da sempre voce della coscienza suo malgrado del nostro anti-eroe equino preferito.
Le tinte fosche cui accennavo in precedenza sono collegate alla svolta meta-narrativa della serie, con Bojack impegnato in veste di attore in un dramma investigativo dal nome “Philbert”, in cui interpreta il protagonista. Lo show, un omaggio alla serie HBO “True Detective” vede l’ingresso di un nuovo personaggio, la show-runner che ama autoincensarsi Flip McVicker, interpretato o meglio doppiato da Rami Malek, già star dell’acclamata Mr. Robot. Oltre a scontati ma doverosi riferimenti al movimento #metoo (la post-ironia di cui è pregna la serie aveva già affrontato l’argomento con la sinistra somiglianza tra l’amata icona della Tv Hank Hippopopalus e Bill Cosby) la satira campy non risparmierà la tv americana, con lo show “Philbert” trasmesso sul sito WhatTimeIsItRightNow.com, un’azienda che realizza contenuti digitali originali e che si occupa anche di un servizio di spedizione di DVD e che detiene ormai il controllo mondiale. Poi vedremo anche Todd alla prese con una svolta lavorativa, Diane e Mr. Peanubutter affrontare un divorzio e Princess Caroline fare ciò che sa fare meglio, prendersi cura degli altri, stavolta in veste di madre adottiva.
Senza esagerare con le anticipazioni di sicuro questa nuova stagione della più completa opera pop sulla depressione disponibile al momento sul mercato saprà ammaliarci e farci divertire con la consuetà ilarità sagace e un po’ cinica senza perdere occasione per ricordarci di colpo con un momento, un episodio, un’amara considerazione in chiusura di scena tutto ciò che non funziona con noi stessi e nelle nostre vite.