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Recensione : Bravata – Bravata

Bravata: L'album di debutto della band leccese, tra ruvidezze rockn'roll e carezze brit e jingle jangle

Bravata

Riassunto delle precedenti puntate: i Bravata nascono a Lecce nel 2016, sono guidati da Sergio Chiari noto agitatore culturale della zona e boss della White Zoo Records (con all’attivo produzioni italiane e internazionali di un certo calibro come Giuda, Faz Waltz, King Mastino, Transex, Dr Boogie e Glitz solo per citarne alcune).

Inizialmente erano dediti ad un (proto)punk pesantemente venato di glam rock, ma già nelle B side dei singoli pubblicati avevano mostrato la loro anima pop e innamorata della scena di Manchester degli ultimi tre decenni del secolo scorso.

L’uscita di , segna una decisa virata verso queste sonorità. L’album, prodotto, come già i 7’ che l’hanno preceduto, da Danilo Silvestri e Lorenzo Moretti dei Giuda, esplora lidi stilistici più rarefatti, delicati, meno tirati, con una sorprendente apertura al Paisley Underground ed inaspettate carezze tra brit sound e chitarre jingle jangle, pur non perdendo mai quel retrogusto di disperazione da marciapiede della New York mid-70s che dai Velvet Underground, passando per i Dictators conduce agli Heartbrakers.

Un bel disco di debutto, piacevolmente spiazzante per chi segue la band dagli esordi, e dieci brani di pop cristallino suonato con un’attitudine rock’n’roll e decadente, questa sì, marchio riconoscibile del combo leccese sin dai primi live.

Leggi anche la recensione del disco “Lead the SIN” sempre dei Bravata

Track List
1. Perfect Spot
2. Meet The Girls
3. Magpie
4. Bombs
5. Pray For Today
6. I Don’t Know
7. Generate
8. Rave Up
9. Pristine
10. Feed The Hole

Etichetta Label: White Zoo Records

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