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Recensione : Bravo Greetings from the worst future

Bravo, Greetings from the worst future: il loro sound: weezer, alkaline trio, foo fighters, ash...per uno che, come il sottoscritto,

Greetings From the Worst Future by Bravo

Ero indeciso tra 3 incipit per questa recensione: non c’è due senza tre (trattandosi del terzo album della band), …E bravi i Bravo (scartata a priori) e Nostalgia nostalgia canaglia. Opto per la terza.

Ma come si può parlare di nostalgia per un album che si intitola “Greetings from the worst future”?.

Si può perché i Bravo suonano come se gli anni 90 non fossero mai finiti. È un bene? È una male? Beh, dipende dai gusti. Per farci un’ idea si possono citare diverse influenze che descrivino il loro sound: weezer, alkaline trio, foo fighters, ash…per uno che, come il sottoscritto, appartiene a quella generazione collocata a cavallo tra gli anni 90 e la decade precedente, non può che arrivare un lacrimuccia pregna di ricordi.

E’ facile che i Bravo facciano felici anche le orecchie di chi oggi si trastulla gaudentemente ascoltando del buon punk rock melodico. D’altronde loro sono di Latina, città natale di leggende nostrane come i Senzabenza, ai quali hanno anche aperto dei live (ma pure ai Queers e a diverse band internazionali).

Tutto questo viene condensato benissimo nella traccia “She’s gone”. Con “Unknown” ricordano i Candyskin, band sottovalutatissima da riscoprire! Pop-punk in “Ride on” e “Breakdown”. Insomma, i Bravo sono maturati, più “puliti”, senza perdere energia e capacità compositiva.

Da ascoltare! (Se li googlate attenzione a non imbattervi in una band omonima russa).

Bravo, Greetings from the worst future

Tracklist
1. Home 03:44
2. Ride On 03:56
3. Breakdown 03:28
4. Voodoo Tales 03:42
5. She’s gone 04:03
6. Rampant Growth 03:36
7. Guru Meditation 03:08
8. Where Did You Go 02:55
9. Unknown 03:48
10. Upside Down 03:10

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