Devo essere sincero, di libri musicali ne ho letti anche di autori italiani; troppo spesso sono stato deluso da pubblicazioni scopiazzate e con pochi contenuti.
Questo libro scritto da Cacciatore Alessio e Di Berardino Giorgio è diverso, ben scritto e avvincente, nel limite del soggetto.
Dai Joy Division agli Stone Roses, dalle etichette indipendenti discografiche, che con tanto coraggio e senza soldi hanno creduto in loro alle Major che spesso hanno distrutto il loro potenziale creativo. Per un anzionotto come me, la maggior parte dei gruppi segnalati sono nella mia discografia, sono cresciuto con Charlatans, Stone Roses, Inspiral Carpets. Il libro comunque va oltre analizzando anche il lato estetico “Baggy” del vestirsi con abiti larghi, camminando ciondolando (un po come fa Liam Degli Oasis tanto per capirci), e un avvicinamento all’uso di droghe sintetiche.
Narra anche la famosa diatriba Oasis VS Blur, come i primi siano sempre stati animali da pub e nordisti figli di operai gli altri, i Blur, londinesi figli di benestanti e ben pensati.
Molto utile la seconda parte del volume, dove possiamo trovare schede informative di decine di bands che spesso sono finite nell’ oblio, con merito o meno, e che gli autori ci ripropongono con la loro discografia.
Che dire un bel libro che ripercorre la mia personale gioventù, e se siete giovani adesso per conoscere un periodo molto interessante dell’indie UK.