Comunque, per rispetto verso chi pone alla mia attenzione le sue canzoni e per l’impegno che ci mette a realizzarle, pur sempre di musica bisogna parlare; ed i tre bolognesi oggetto di queste righe la musica che amano e voglio suonare la realizzano con grande feeling e maestria.
I sette pezzi di questo album si aprono con la commistione di punk e glam molto coinvolgente di Cold Cat, per poi proseguire con il rock’n’roll serrato e compatto di Make Them Snake e la ballata dalle tinte fortemente sensuali di The Promise That You Made Me.
Il mid tempo contenuto in Sharona testimonia come i nostri sappiamo ben maneggiare il materiale a loro disposizione, e pure le atmosfere rarefatte di Wild Wolves ne sono ulteriore riprova; What I Did in 1977 si apre con un suono quasi wave tipo primi Ultravox per poi dilatarsi in un riff insistito che lambisce l’hard rock. Chiude il tutto il sano e rinfrescante tuffo nei suoni più virtuosi dei 70’s di Let Us Spraw.
Ragazzi, il groovy certo non vi manca, i vostri pezzi sono molto belli e ben suonati, la strada, sia pur impervia, è quella giusta e le gambe sulle quali camminate salde e possenti.