La musica è bella perché è varia, e fosse tutta uguale sarebbe una noia assurda. Perciò certe novità ti folgorano al primo ascolto. Nicola Caboto non si inventa nulla, usa stili e situazioni musicali già molto usate, ma li mette bene insieme, ha talento, gusto, e soprattutto una grandissima dose di autoironia ed ironia.
In questo suo disco di esordio, concepito e registrato tra il 2015 ed il 2016, Caboto fa un cantautorato rock e anche brit pop a tratti, sempre brillante, molto piacevole e felicemente spiazzante.
Fortunatamente è una delle cose più lontane dall’estetica indie alternativa italiana che mi sia capitato di ascoltare. Nicola ha già militato in altre bands, che sono stati molto famose in alcuni condomini della Perugia male, e qui fa quello che più gli pare come è giusto che sia, senza voler vendere, e rimanendo sincero e se stesso pubblica una delle cose più belle del recente panorama italiano.
Una canzone come Hey Caboto pochi in Italia la scriverebbero, persi a pensare alla prossima foto esistenzialista da fare e poi postare. Un disco originale, divertente, britannicamente fantozziano. I testi sono molto belli, la musica divertente e Caboto riesce sempre a trovare una soluzione sonora adeguata, melodica e all’apparenza facile.
Ascoltare Caboto potrebbe essere una bella storia d’amore senza complicazioni, con semplicità, tovaglie a quadretti e qualcosa di molto piacevole da sentire.
TRACKLIST
1.Casa casetta3.30
2. Non una parola3.29
3. Il mio romanzo esistenziale3.13
4. E nebbia ho nel cuor4.32
5. Hey caboto4.33
6. Gelo siberiano3.01
7. Confine su confine3.44
8. Vintage3.57
9. Piccola famelica zanzara
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