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Recensione : Cabrera – Da Qui Si Vede Tutto

Post-harcore made in Italy per i Cabrera che rilasciano il loro secondo EP, un album dirompente ed esplosivo.

Ad un anno di distanza da “Nessun Rimorso”, il loro primo EP, i Cabrera, band post-hardcore modenese, hanno rilasciato il loro secondo grande lavoro, Da Qui Si Vede Tutto.

L’album riprende il filone intrapreso con il precedente ma già dal primo ascolto ci si accorge di quanto sia i testi sia le sonorità siano decisamente più maturi.
Da Qui Si Vede Tutto è un album profondamente intimo e, almeno per quanto mi riguarda, è capace di creare forte dipendenza.
Sipario, la prima traccia, è un brano breve ma diretto; una parte del testo recita “Se dimenticassi chi sono e cosa ho perso…” poche parole che, assieme alla melodia pacata e malinconica, generano un loop di suoni capaci di colpirti dritti al petto.
Il secondo brano esplode in tutta la sua forza e la vocalità del cantante non è da meno: melodie post-rock molto cariche si mescolano alla perfezione al cantato sporco e quasi esasperato di Francesco, voce e chitarra della band: si intitola Una Parola e racconta della fragilità umana, di quanto molto spesso le insidie della vita siano dietro l’angolo, pronte a divorare la nostra serenità.
La traccia successiva, Dirupo, è introdotta da un malinconico assolo di chitarra, seguito poi da un crescendo strumentale vorticoso e trascinante; la voce protagonista è quella di Jason, secondo chitarrista del gruppo.
Dirupo è una presa di coraggio, uno slancio ad affrontare la vita senza mai chiudere gli occhi, consapevoli di camminare sull’orlo del burrone, ma forse è solamente così che si riesce a vivere pienamente.
Fantasmi Nel Frigorifero è caratterizzata da un testo lento e sofferto; parole che si appellano al proprio amore perduto affinché possa tornare sui propri passi e colmare il vuoto creato nella vita del protagonista.
Curioso il titolo della quinta traccia, Automobilisti Della Domenica: il brano inizia quasi sottovoce e, poco a poco gli strumenti articolano una melodia molto placida e malinconica, una mina carica di sonorità hard-core che non tarda ad esplodere nella seconda parte del brano.
La domenica è il giorno del dolce far nulla per eccellenza, della noia che pervade gli attimi, ed è forse proprio questo il punto focale del brano: a volte non si ha un obiettivo preciso e definito nella vita, ma ci si limita a galleggiare senza meta.
Si continua con Vengo Dal Buio, brano dall’incipit quasi solare ma che poi prosegue senza esitazione su sonorità emo post-rock ed abbraccia un cantato cupo e gutturale: ”… io pretendo il mio spazio su questo mondo” sono le parole chiave del testo, parole crude, dirette, sofferte.
Costellazioni è il brano che più ha lasciato il segno in me; ancora una volta poche brevi frasi ma capaci di toccare corde nascoste dell’anima. Il brano esplode a pochi secondi dall’inizio, gli strumenti si fondono col cantato, che in questo caso si fa ancora più disperato e urlato; la ciliegina sulla torta è la voce femminile che entra in scena a metà pezzo come una presenza indelebile.
L’ottavo brano si intitola Tentacoli ed è pienamente in stile post-rock: un intro minimal lascia gradualmente il posto ad un crescendo di suoni ricchi di riverbero, che a loro volta danno poi spazio alla voce del cantante e dei cori. Attorno alla fine il brano svolta verso lo stoner/ punk rock e si chiude con fermezza.
La penultima, Via Volturno, parla di una presa di coscienza volta a dimenticare il passato e guardare avanti, perdonando i propri errori; sonorità lineari e compatte caratterizzano tutta l’opera e ci portano dritte all’ultimo grande pezzo, Fuori Piove; la voce qui è quasi l’assoluta protagonista e accompagna un messaggio che più che carico d’ira è ora sfumato nella rassegnazione e nel perdono.
L’album è concepito come un’opera unitaria e rappresenta al meglio la metafora di un viaggio interiore tra le insidie della vita, a tratti molto cupo, ma senza però togliere spazio ad alcuni spiragli di luce, quelli che ti ricordano che nella corsa della vita fermarsi non serve a nulla, se non a prendere fiato per ripartire.

Tracklist:
1. Sipario
2. Una Parola
3. Il Dirupo
4. Fantasmi Nel Frigorifero
5. Automobilisti della domenica
6. Vengo dal Buio
7. Costellazioni
8. Tentacoli
9. Via Volturno
10. Fuori Piove

Line-up:
Francesco Gavalotti – main voice, guitar
Jason – guitar, voice
Marcello Vigarani – bass
Nicolò Bertoni – drums, voice

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