I Cacao, duo strumentale composto da Matteo Pozzi e Diego Pasini (entrambi già negli Actionmen, il secondo anche membro dei Ronin), debuttano con i dieci brani di Astral. Il disco, pubblicato da Brutture Moderne, si concentra sul dialogo costante fra basso e chitarra, inserendo elementi rock, blues e psichedelici (oltre a minimali interventi elettronici).
Il tappeto sonoro generato da Roboto (sopra cui la chitarra ricama melodie), apre il disco ipnotizzando con la sua ossessività, mentre il cadenzato svilupparsi di Gundammo, tra vaghi echi morriconiani e assolate praterie americane, cede il posto all’oscurità sviluppata dal teso spirito di High Hitler (rock e new wave non compaiono, ma compaiono). La breve Odeon, ingranando la marcia giusta solamente nel finale, si spegne di fronte al ragionato e scheletrico procedere della morbida Lulù, lasciando che a seguire siano i cinquanta freschi secondi di Shumi e il ben più complesso e strutturato svilupparsi di Brasilio (sette minuti di pura e graffiante tensione). L’altrettanto complessa e cerebrale A8, tra krautrock, psichedelia ed esoticismi, infine, sciogliendosi di fronte all’allegro divertirsi di Contadini, introduce i quasi otto minuti, al sapore di cowboy sospettosi e frenetiche corse al galoppo, di Anno 1000.
I due musicisti debuttano con un album intelligente e ben concepito in cui il dialogare fra basso e batteria non cade mai nel banale, evitando di annoiare o risultare pomposamente ripetitivo. C’è dell’ispirazione in questi dieci brani, oltre a un ampio numero di influenze (ottimamente rielaborate e sintetizzate). Se avevate apprezzato i C’Mon Tigre, non rimarrete di certo delusi dai Cacao.
TRACKLIST
01. Roboto
02. Gundammo
03. High Hitler
04. Odeon
05. Lulù
06. Shumi
07. Brasilio
08. A8
09. Contadini
10. Anno 1000
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Matteo Pozzi
Diego Pasini
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