Ok, quando si parla di cantautori oggi si pensa subito a qualche moderno mostro sacro: Colapesce, Dimartino, Brunori, Dente, Benvegnù e compagnia bella, come quasi per dire: “Sei un cantautore? Ah si somigli a…”: nel caso di Calavera, già arrivati alle prime due tracce, nel nostro cervello accade qualcosa di strano, la nostra voglia e prepotente smania di classificazione e di caccia al sosia si blocca un attimo, infatti ci chiediamo: “Da chi avrà scopiazzato Calavera?” e la risposta è: “Da nessuno”.
Probabilmente nel suo disco d’esordio intitolato Funerali alle Hawaii si potranno sentire certe influenze, inutile negarlo, quando cresci artisticamente ed umanamente in certi contesti è inevitabile mischiarsi e rimescolarsi a certi sound come quelli dei Froben o Colapesce, ma torniamo alla parte squisitamente tecnica: l’album d’esordio di Calavera è un funerale (ottimo modo di cominciare no?) ma alle Hawaii, dove anche i funerali sembrano allegri come il carnevale di Rio. L’album scorre e scorre pure bene senza quella preponderante moda di mettere chili e chili di elettronica e synth, è un album suonato e sentito che disseta e fa star meglio l’ascoltatore, senza ombra di dubbio. La libertà nascosta risulta essere la traccia di maggiore gradimento, uno strumentale dai ritmi serrati ed una voce d’ampio respiro, un vero e proprio pezzo di punta dell’album. L’esordio di Calavera può benissimo rappresentare una pietra miliare di questo 2016: il nuovo cantautorato sforna sempre ottimi lavori e non c’è dubbio che, in tutto questo, lo zampino di Carlo Barbagallo si sia fatto abbastanza sentire.
TRACKLIST
1) Le cose non risolte (parte uno)
2) I miei discorsi
3) La libertà nascosta
4) Le case d’inverno
5) Mentre dormi
6) Come i fiori
7) Se finisce il mare
8) Nuovi modi per capire
9) Le cose non risolte (parte due)
LINE-UP
Calavera – Voci, chitarre acustiche ed elettriche, basso, tastiere, synth, batterie elettroniche e percussioni.
Donato Stolfi – Batteria e percussioni.
Carlo Barbagallo – Cori, basso, tastiere ed elettronica.
Enrico Messina – Tastiere, Rhodes, Hammond e Mellotron.
Luca “lallo” Mangani – Basso.