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Recensione : Cani Dei Portici – Due

Il nuovo disco dei Cani Dei Portici colpisce in faccia come un pugno ben assestato

A tre anni da “Cave Canem”, i due Cani Dei Portici (Demetrio Sposato e Claudio Adamo), ritornano sulle scene con i cinque brani di Due. Il nuovo capitolo discografico, pubblicato grazie alla collaborazione fra Dischi Bervisti, Toten Schwan Records, Vollmer Industries, E’ Un Brutto Posto Dove Vivere, Santa Valvola Records, Oh! Dear Records, L’Odio Dischi ed Effetti Collaterali Records, graffia e tira calci con la forza di un bisonte imbizzarrito, correndo feroce tra post hardcore, noise e rock.

Il pacifico rumore di onde marine proposto da Intro, si polverizza nel giro di pochi secondi di fronte ai colpi di chitarra e batteria della folgorante e devastante Cuore Di Tenebra (momenti di ira a cui si combinano atmosfere pulite e vagamente psichedeliche).
Il folle grido iniziale di Vamonos, invece, nonostante si conceda qualche attimo di riflessione, si concentra sul generare una intensa mattanza sonora, mentre gli scuri sfoghi di Buio, intrisi di drammatico malessere esistenziale, tengono con il fiato sospeso con la loro struttura ramificata ed elaborata.
La Gente Deve Capire, infine, diluisce le rasoiate di chitarra in mezzo ad atmosfere post rock, lasciando che a chiudere sia l’animo acustico della gustosa bonus track Jonio.

Il nuovo disco dei Cani Dei Portici colpisce in faccia come un pugno ben assestato, tenendo incollati allo stereo per almeno tre motivi: la forza che riesce a trasmettere, l’alto livello qualitativo, il fascino delle atmosfere generate. Un album valido e fragoroso che farà la felicità degli amanti del post hardcore/noise.

1. Intro
2. Cuore Di Tenebra
3. Vamonos
4. Buio
5. La Gente Deve Capire

LINE-UP
Demetrio Sposato
Claudio Adamo

CANI DEI PORTICI – Facebook

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