Dieci canzoni per il weekend
Per la prima volta da inizio anno mi ritrovo a dare un ascolto alle nuove uscite, impegnato com’ero a raccapricciarmi tra sciacallate vergognose in seguito ad estradizioni eccellenti e cosplayer di forze dell’ordine che affastellano ormai imperituramente questo show del pecoreccio chiamato Italia. Ad ogni modo per fortuna il venerdì è stato parecchio ricco di pubblicazioni, tra singoli e dischi, per esempio:
tiriamoci subito il dente James Blake, per cui non sono mai impazzito ma vabbè, che ci propone un quarto album impreziosito da collaborazioni importanti con Andre 3000, Travis Scott, Moses Sumney,Metro Boomin, e la chiacchierata star del new flamenco Rosalìa, sicuramente tra i momenti migliori del disco;
Chaz Bear/Toro Y Moi che ritorna con “Outer peace” nuovo gradevole episodio della sua logorrea compositiva, non supera l’inarrivabile “Anything in Return” del 2013 ma si lascia mettere in cuffia molto volentieri;
c’è ancora bisogno dei Deerhunter? Bradford Cox risponde a questo interrogativo con un’altra domanda che dà il titolo all’album uscito per 4AD “Why Hasn’t Everything Already Disappeared?: all’interno ci sono almeno tre o quattro momenti che io chiamo “deerhunter moments”, per capirci quelli in cui persino io non ho difficoltà ad abbracciare molto forte la vita;
chiudo con due album in uscita: i Cinematic Orchestra, che ormai ritenevo confinati soli ai post di ragazze che continuano a condividere “To build a home” e il mio cantautore italiano preferito, uno dei pochissimi di cui continuo a sentire lo stesso bisogno di sostanze che ho quando vado a una serata techno: Giovanni Truppi, la cui “L’unica oltre l’amore”, consueto delicato esempio di giovannitruppipensiero messo in musica anticipa il nuovo album “Poesia e civiltà”, in uscita a fine marzo.