I Carnagie Hall sono dei giovanissimi bresciani che dimostrano molto più della loro età anagrafica.
Con il loro primo lavoro in studio danno la possibilità all’ascoltatore di gustare un alternative pop rock che non sdegna, non si ripete e soprattutto non ti fa dire: “Niente di nuovo”, bensì: “Ma guarda un po’ tutti sti quattro ragazzini cosa sanno fare!”. Il quartetto bresciano sembra avere le idee chiare, anzi, chiarissime. A partire dalla scelta dei suoni, ricercata e mai a casaccio, spaziando da chitarre violente ed incisive ad arpeggi sopraffini; la voce, seppur ancora abbastanza acerba, mostra di aver qualità da vendere, la sezione ritmica non scherza neppure e ti lascia qualche livido sulla pelle nei brani più spinti come Quit the lie. Sicuramente Mistress eyes si impone tra tutti gli altri pezzi dell’album e scala in fretta la classifica dei brani più belli, ascoltati tutti d’un fiato, grazie ad arrangiamenti molto curati ed onirici dove, a volte, si possono scorgere le influenze di Interpol, Muse e robe simili: insomma, niente da ridire su ogni minima scelta compositiva della band. A dirla tutta questi giovani bresciani potrebbe pure essere i nuovi Incubus, con la speranza che il nostro territorio dia la possibilità a band come queste di crescere e di poter davvero affermarsi e diventare qualcosa d’importante. Che poi, gli Incubus, facevano già certe cose quando avevano vent’anni? Ai posteri l’ardua sentenza!
TRACKLIST
1. Ain’t Got The World Waiting
2. Mistress Eyes
3. Quit The Lie
4. The Sun
5. Lights Go Out
6. Instrumental
LINE-UP
Emanuele Fiammetti – voce/chitarra/violoncello
Lorenzo Lombardi – basso/cori
Francesco Lombardi – chitarra
Simone Forbice – batteria