Claudio Spinosa legge Sonia Ciuffetelli
Ingollata l’aria del tuo bacio
già era svenuto il cielo
e il riflesso della stella
nel tuo bicchiere pieno non tremava
ne’ si muoveva il vento
tra le dita vestite di luce
lo spazio d’un break
diventò il tempo di una eternità
durata il sorso di un boccale
di vodka e limone
il più bel sorriso fu quello del finale
te lo proposi tra lacrime e perdita
mentre attraversavo il viale gonfio
d’aria grigia e vapori dismessi e riciclati
senza guardare…
[ero troppo giovane per capire, troppo grande
per saper ignorare]
quando ti ritrovai
casualmente flottando
tra cirri e tempesta
eri pietra e radice
nel giardino di statue.