Diciamocelo pure: l’hardcore non è un genere facile da ascoltare e ora come ora non è alla “moda”, ma i CGB lo fanno da sempre e di certo non lo lasciano per tutto questo.
Ascoltando “L’un per cento” mi è subito parso che i testi e la musica avessero preso la direzione di un’ introspezione portata a livelli mai visti nei precedenti lavori dei CGB, raggiungendo quasi, sotto certi versi, i gruppi emocore della prima ora (per evitare che si scatenino le furie di qualcuno, intendo gruppi come gli Embrace o i The Rites Of Spring, che meritano un rispetto assoluto).
Testi che, pur parlando di problematiche sociali, non possono fare a meno di essere rielaborati e poi scaraventati fuori per essere successivamente amalgamati con la musica dal taglio tipico della band, creando così una miscela che ancora una volta colpisce nel segno.
I brani si susseguono tra parlato e aggressività pura, riuscendo in tal modo ad esprimere il maggior numero di emozioni possibili.
Un bell’album che manifesta una maturità acquisita e consapevole sfruttata al meglio da parte del gruppo.
Buon ascolto.
Tracklist:
1 – Intro (L’un per cento)
2 – All’ombra della gru
3 – Traiettorie
4 – Nalbon City
5 – Tanita
6 – Fughe da fermo
7 – Outro
Bonus Track Versione 2012
8 – In fronte
9 – Guardando i(n) frantumi
10 – Icaro
Line-up:
Davide – voce
Beck – chitarra
Robi – basso
Lore – batteria