Ne abbiamo ormai sentite di tutti i colori nell’ambito del death metal tecnico e progressivo, da quando, nei primi anni novanta, band come Cynic e Pestilence si fiondarono sul mercato con lavori che, allora, si potevano davvero considerare originali, inventando di fatto un approccio al metal estremo che oltre all’impatto, dava importanza e spazio alla tecnica strumentale e alla melodia, strizzando l’occhio a soluzioni progressive e immettendo nel sound ottime digressioni prese da altri generi, molte volte agli antipodi (jazz, fusion, prog settantiano) in uno straordinario caleidoscopio di suoni.
Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta dall’uscita di “Focus” e le band dedite al genere non stupiscono più per originalità, ed allora diventa importantissimo un songwriting aiutato dalla tecnica strumentale che non può che essere ottima, se ci si cimenta in un genere in cui strutture intricate, fatte di note che si aggrovigliano in vortici di musica senza confini e brutalità, sono il pane dei musicisti coinvolti.
Premessa dovuta davanti all’ottimo lavoro dei lombardi Chaos Plague, all’esordio sulla lunga distanza via Revalve, che confezionano un album di metallo estremo, progressivo e assolutamente riuscito, in virtù di brani scorrevoli, tecnici ma non troppo cervellotici, sempre con la forma canzone ben in testa, ambizioso nella durata (un’ora di musica, all’esordio in questo genere, non è da tutti) e riuscito nel lavoro di produzione (pulita e potente).
Il gruppo, insieme da quasi una decina d’anni, aveva fatto la sua comparsa sulla scena con un demo e con l’ep omonimo autoprodotto di tre anni fa, con cui aveva strappato i complimenti degli addetti ai lavori, tornando ora con una firma prestigiosa con la Revalve e soprattutto con Existence Through Annihilation, album composto da dieci brani di metal estremo interpretato magistralmente, dove la violenta tensione creata dal death si scontra con il rock adulto, così che tra i solchi dei brani ci si rispecchia con generi apparentemente lontani, ma perfettamente inseriti nelle trame create dai musicisti.
I brani compongono un’opera mastodontica, bellissima e affascinante, musica da ascoltare dandole il dovuto tempo per essere assimilata, come deve essere per il genere suonato: le sfuriate estreme, tecniche e devastanti lasciano spazio a intensi momenti dove le note placano la loro furia distruttrice, lasciando che l’ispirazione prenda il sopravvento e doni intense atmosfere ora intimiste ora apertamente progressive, tra ricami di musica universale.
Ottime le parti vocali prettamente estreme e buone quelle pulite, spettacolare il lavoro della sezione ritmica e sul pezzo le asce, che affrontano la battaglia intrapresa con lo spartito dell’album con fantasia e ottima tecnica.
Con Existence Through Annihilation siamo al cospetto di un lavoro che merita l’attenzione degli ascoltatori, consegnandoci un’altra realtà nostrana assolutamente da supportare.
Tracklist:
1. A Fair Vendetta
2. Coil
3. Collision of Entities
4. Transcendental Liberation
5. Chirality
6. Inner Visions of External Disillusions
7. Fall of Reason
8. Ubermensch Path
9. I, Annihilation
10. Sinner’s Regret
Line-up:
Daniele Belotti – Clean and Growl Vocals
Matteo Salvestrini – Bass and Backing Vocals
Davide Luraghi – Rythm Guitar
Stefano Tarsitano – Drums
Luciano Duca – Lead Guitar