I Codeina sono nati nel 1998, sono in tre (Mattia Galimberti, Emanuele Delfanti, Emiliano Maggioni), una demo del 2004 (Cotidie Morimur) e molti cambi di formazione. Ora, in formazione stabile da tre anni, dopo una lunga e dura gavetta, sono arrivati all’incisione del primo disco, Quore – Hidalgo Picaresco, uscito per Vacation House Records, registrato a Bergamo e mixato e masterizzato da David Lenci al Red House di Senigallia.
Feedback in crescendo e giù con l’energica Ridi Pagliaccio, tellurica e dal violento ritornello: è così che si apre il disco. Quore, a metà tra hard rock, stoner e grunge, scorre fluida, nonostante la sua lunghezza, mentre E’ Tutto Grasso Che Cola, certamente colpisce per il ritornello ma comincia a stancare per quanto riguarda le soluzioni sonore. Carnevali E., a metà tra Rage Against The Machine e reminescenze di Tool (non nella tecnica, ma nella sonorità), piace ma sprofonda nel dejavù, lasciando poi spazio a Piorrea che, inarcando subito la schiena, come una tigre rabbiosa, sbrana l’ascoltatore con rabbia ed energia. La Eco, prima vera oasi di calma, lascia intravedere anche venature alla Muse (nelle parti meno energiche). Lasa Con Codeina, invece, ripartendo a tutta birra, pecca nel momento in cui schiaccia completamente la voce sotto il muro sonoro. Peristalsi 3.0 turgida e gravida nel suono (notare il basso), deflagra nei ritornelli. Vitupera prosegue su binari stoner e, infine, Tesla vs Marconi, più cerebrale e “sperimentale” (nel senso che rispetto ai pezzi precedenti prova a sterzare un poco), si lascia andare a divagazioni e cavalcate sonore.
E’ un disco che non convince completamente. Le canzoni sono corpose, ben suonate e, spesso, anche di discreta qualità. A peccare, però, è, in primis, la voce, sempre penalizzata e sovrastata dagli strumenti, mentre, in secundis, la monotonia e la pesantezza/lunghezza dell’album, che non riuscendo a variare in modo significativo le proprie sonorità, alla lunga perde di spessore e lascia spazio alla noia. Altra pecca può essere la presenza di poca personalità nei pezzi, sempre riconducibili a grandi band che furono (vedi Kyuss, Nirvana, Rage Against The Machine, Tool, ecc…). Tesla vs Marconi, però, lascia intravedere un po’ di luce in fondo al tunnel, in quanto discostandosi dalla norma, prova a osare mettendo carne al fuoco. Riascoltando tutto il disco, ci si può convincere di ciò. Un disco che si può ascoltare, ma che si mette da parte dopo poco tempo, in attesa del prossimo capitolo (sperando che prosegua il percorso iniziato proprio con l’ultimo pezzo).
TRACKLIST:
01. Ridi Pagliaccio
02. Quore
03. E’ Tutto Grasso Che Cola
04. Carnevali E.
05. Piorrea
06. La Eco
07. Lasa Con Codeina
08. Peristalsi 3.0
09. Vitupera
10. Tesla vs Marconi