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Recensione : Combambient, Tre storie per chitarra

comambient è il nom de plume di Riccardo Komesar  da Pesaro un chitarrista autodidatta che esplora il mondo e le sensazioni attraverso il solo suono della sua chitarra.

Suoni altri, coraggiosi e meravigliosi.

comambient è il nom de plume di Riccardo Komesar  da Pesaro un chitarrista autodidatta che esplora il mondo e le sensazioni attraverso il solo suono della sua chitarra. “Tre storie per chitarra” esce per Torto Editions e Ramble Records, tre lunghi pezzi di chitarra, tre mondi evocati dalla bravura di Riccardo che ha militato nei Dyskinesia, Koma, Viscera/// e attualmente oltre a questo progetto fa improvvisazione con Le Madonne.

Le tre tracce sono di lunga durata e non si possono etichettare come canzoni, sono piuttosto tre suite, tre universi sonori che racchiudono al loro interno tanti mondi e tante storie. Come si può vedere anche dalle foto presenti sul suo sito e sul suo bandcamp Riccardo ama la montagna, gira fra i boschi e questo disco possiede proprio quel taglio, quella sensazione di esplorazione boschiva che ben conosce chi gira i boschi.

Il bosco è una della forme più complesse e più piene della natura, ve ne sono molti, ma non ce n’è uno uguale all’altro, proprio come le note di chitarra, che sembrano uguali sono sempre le stesse ma ascoltate con un orecchio diverso cambiano latitudine e diventano altro, proprio come i boschi. Riccardo unisce improvvisazione chitarristica, ambient a sei corde, suoni che escono liberi e senza etichette e peso. “Tre storie per chitarra” è un errare per i boschi fra note, colori, passi, meditazione e uscite fuori dal proprio corpo.

Il suono è minimale in uscita, fa nascere tantissime emozioni e sensazioni nell’ascoltatore che non si aspetta qualcosa di ben definito, ma come chi va per boschi e montagne guarda soltanto, qui ascoltare è l’atto migliore che si possa fare, senza fare tanti pensieri sul cosa, sul chi e sul perché. comambient appartiene ad una comunità di musicisti che nel sottobosco musicale sta facendo qualcosa di davvero importante e lo fa con i propri mezzi grazie ad etichette come la Torto Editions e la Ramble Records che sanno guardare oltre, e che non lo fanno per un ritorno economico.

La chitarra di Riccardo è un cantare storie e per citare il pezzo di “The star rover” di Jack London che viene proclamato nel disco “… il tempo e lo spazio si dilatavano in maniera prodigiosa […] ero soltanto una mente, un’anima, una coscienza incorporata in un cervello nebuloso che continuava a restare al centro del cranio ma si era espanso, e continuava ad espandersi, all’esterno”. Ecco, questo disco è proprio un espandersi della coscienza, un andare all’esterno a cercare altro rispetto a noi, e anche un tornare bambini in mezzo a quelle che ritenevamo allora delle meraviglie. comambient compie un piccolo miracolo, ovvero riportare la musica al suo posto, semplicità e tanta sostanza, un’operazione in realtà fra le più difficili da compiere in tempi come questo, dove tutto è definito in partenza ed impacchettato, e questo è un disco importante per questo e per tanti altri motivi.

Ascoltare, compenetrare e lasciarsi andare ad un lavoro che è un girare dentro e fuori dal nostro corpo, osservando la natura che chiede solo di essere rispettata e vissuta, poiché fa scaturire emozioni che sono ataviche in noi, perché questo alla fine è un disco antico, un successore dei canti e dei suoni davanti a fuochi e a pietre ormai dimenticate ma che continuano ad affiorare fra le pause dell’asfalto e della nostra fretta.

Oltre a tutto ciò “Tre storie per chitarra” si può altresì definire un disco di ricerca interiore sia del musicista che dell’ascoltatore, in quella ricerca che è forse il nostro scopo di vita e che diventa tangibile con la chitarra di Riccardo.

 

Combambient

Tracklist:
1. Partenza dalla costa est 12:14
2. Il messaggio sotto al tumulo 16:22
3. Intermondo di solida materia e pensiero 16:14

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