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Recensione : Concrete Jelly – Getting Noticed

Questa è un’opera rock a tutti gli effetti, ed anche una delle migliori, con diversi livelli di lettura

Il rock ha una certa magniloquenza, una grande forza che gli viene dal suo lato operistico, quella epicità che si portano dietro i grandi dischi, e tutto ciò lo possiamo rivivere nell’ultimo disco dei triestini Concrete Jelly, uno dei gruppi italiani più interessanti nel panorama rock underground.

Nel loro suono possiamo ascoltare l’incontro del rock con un hard rock dipinto a tinte leggere ma davvero deciso ed incisivo. L’incedere è quello zeppeliniano, e sono maturati molto dai tempi del già buono 3, che è la sorgente di questo disco, poiché questo è un altro capitolo della storia di Amless, il musicista che abbiamo conosciuto in quell’occasione. La sua storia continua in questo disco, ed è una parabola molto più complessa e simbolica del primo capitolo, sottolineata da un grande musica. I Concrete Jelly offrono solo il meglio dell’hard rock, e ogni loro nota ha un grande valore, sia come bellezza, sia perché fa parte di un percorso quasi iniziatico. Amless siamo noi, egli non è altro che un archetipo, alle prese con quella che potrebbe sembrare una vita totalmente diversa dalla nostra, ma che in realtà è molto più simile di quanto possa sembrare. La crescita musicale di questi muli è notevole, e hanno raggiunto un suono molto seventies ma anche originale e ben prodotto. Per tutto il disco si sente il profumo del sogno, si è trasportati in un mondo parallelo, dove i Concrete Jelly hanno il timone, per condurre lontano chi non riesce a partire, e quelli siamo noi. Il tempo si dilata, o meglio riacquista il suo vero valore, e siamo immersi negli importanti sviluppi della storia di Amless che continua a cadere e a rialzarsi, a trovare e a volere, ad aver paura ed amare. Il tutto sublimato da un fantastico libretto interno, una vera opera d’arte dentro ad un’opera d’arte
Questa è un’opera rock a tutti gli effetti, ed anche una delle migliori, con diversi livelli di lettura : si può ascoltare come un gran bel disco, si può godere della storia, ma sopratutto bisognerebbe vedere oltre, perché il senso di questa storia è quello della necessità di un’evoluzione, almeno della nostra evoluzione interna emozionale e con questa musica tutto è possibile. Se lo vuole la Strega.

TRACKLIST
01-Elicse Atarme pt.1
02-Apeshit!
03-Lure
04- Mr.Monroe
05- Amless’ Outburst
06-Elicse Atarme pt.2
07-Who Cares
08-Shelters
09-The Witch

LINE-UP
Francesco Braida: Guitar & Voice
Sebastiano Belli: Drums
Matteo Monai: Bass & Voice
Sebastiàn Gerlini: Guitar

CONCRETE JELLY – Facebook

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