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Recensione : Congiura – Iblood

Ottimo debutto per i Congiura, sulla scia dei maestri del death melodico.

Se c’è una band che più ho amato nel periodo d’oro del melodic death metal scandinavo, questi sono gli In Flames di Anders Friden, partiti come la classica death metal band influenzata dal metal classico, con album epocali come il trio “The Jester Race”, “Whoracle” e “Colony”, ed arrivata al massimo dello splendore con il capolavoro “Clayman”.

Da lì in poi il gruppo svedese ne ha azzeccate poche, americanizzando sempre più quel sound che loro stessi avevano contribuito ad inventare.
Ora, all’ascolto di iBlood, primo full length dei nostrani Congiura, un pensiero continua a frullarmi per la testa: se quest’album l’avessero scritto gli In Flames subito dopo “Clayman” si sarebbe parlato di un passo indietro da parte della band o di un ennesimo nuovo inizio?
Si, perchè, questo album ha in sé tutto quello che manca agli ultimi lavori degli In Flames: pur mantenendo un approccio moderno i Congiura hanno preso la strada abbandonata dai loro maestri, confezionando un album bellissimo, melodico con la M maiuscola, molto death e poco core, fatto di un lotto di ottime canzoni dall’appeal enorme ma per niente ruffiane: il gruppo picchia a dovere e la differenza la fa il talento per la melodia, incastonata alla perfezione in solos e clean vocals mai banali, con brani che hanno una forza d’urto sovrumana pur rimanendo nel limbo tra la furia e la melodia, l’impatto e la raffinatezza del metal più classico (sentire la fenomenale Riot per credere).
Gli abruzzesi, con un singolo uscito nel 2013 e la firma lo scorso anno per la Sliptrick Records, convincono dalle prime note: il loro debutto è un riassunto di quello che è stato il melodic death metal nella seconda parte del decennio novantiano, impreziosito da un ottimo songwriting e brani uno più bello dell’altro per cui non vi tedierò con la classica track by track, perchè iBlood è assolutamente da spararsi tutto d’un fiato, , anche per la durata che supera di poco la mezz’ora, respirando l’aria proveniente dal nord, ancora fresca e vitale.
Sappiate che tracce come Inhuman negli ultimi quindici anni ne sono uscite poche: travolgente, tragica, potente e melodica, valorizza ancor di più questo ottimo lavoro da parte dei Congiura.
Un punto di partenza importante per la band ed azzeccata la scelta di supportarli da parte della Sliptrick.

Tracklist:
1.Course of Redemption
2.Riot
3.Bipolar System
4.Inhuman
5.iBlood
6.Guantanamo
7.Pendulum
8.New Order

Line-up:
Stefano Lorenzetti – Vocals,
Federico Serio – Guitars,
Fabrizio Tartaglini – Guitars,
Michele Mastracci – Bass,
Stefano Lepidi – Drums

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