“La prima e unica rock’n’roll band di San Francisco”: è così che si autoproclamavano, con scarsa modestia e grandissima autostima, i Crime.
E come si fa a non volergli bene a questi quattro brutti ceffi che amavano vestirsi da gangster o con l’uniforme della polizia della loro città: in fondo l’eterno gioco delle guardie e dei ladri.
Io francamente li ho conosciuti tardi e l’ho fatto grazie a quella bellissima e mai abbastanza rimpianta rivista che è stata Bassa Fedeltà: l’uscita sulla quale trovai una lunga intervista a tre dei quattro “criminali” era la numero 2 del luglio-agosto 1997 e rimasi folgorato dalla loro strafottenza realmente punk.
Decisi di andarli a cercare ovunque ma non erano ancora tempi di YouTube e fu un’anima buona che allora registrava le cassette (scusa se non ricordo il tuo nome) a farmeli conoscere, perché una cosa è leggere di musica ed un’altra è ascoltarla, e i Crime suonavano una grande musica che mi elettrizzò e che mi elettrizza tuttora.
Se ancora ci fosse qualcuno che, come me allora, non conoscesse questa band splendida ora ci pensa la mai abbastanza lodata Munster Records a colmare questa lacuna, facendolo con questo mirabile cofanetto di 7 singoli comprendente un booklet di 20 pagine con un’intervista alla band, foto e varia memorabilia; un oggetto che, alla qualità musicale intrinseca, unisce una splendida veste grafica che ne fa qualcosa di più di un semplice prodotto fonografico.
I pezzi sono tutti esplosivi e gli amici spagnoli non ci fanno mancare proprio nulla, da Piss On Your Dog a Crime Wave, da Frustration a Dillinger’s Brain, sino alla sbalorditiva Rockin’Weird.
Un ultimo aneddoto forse servirà a darvi la statura della band: ricordate il mitico concerto di Johnny Cash nel carcere di San Quintino? Beh sappiate che anche i Crime, nel 1979, hanno suonato per i detenuti dello stesso penitenziario.
A proposito, i Crime erano:Johnny Strike, Hank Rank, Frankie Fix e Ron “The Ripper” Greco (questo ultimo già nei mitici Flamin’ Groovies), hanno iniziato a suonare insieme nel 1976 e le locandine dei loro concerti erano davvero magnifiche.
Ora di loro conoscete (quasi) tutto, vi resti da sapere che durante la loro esistenza non hanno raccolto i consensi che avrebbero ampiamente meritato, siate voi ascoltatori postumi a rendere loro il giusto tributo.
Tracklist:
1.Hot Wire My Heart
2.Baby You’re So Repulsive
3.Terminal Boredom
4.Dillinger’s Brain
5.Frustration
6.Murder By Guitar
7.Crime Wave
8.Piss On Your Dog
9.TV Blue
10.If Looks Could KIll
11.Lost Soul
12.Rockin’ Weird
13.Gangster Funk
14.Maserati
15.San Francisco’s Doomed
16.Be Bop A Lula / Peggy Sue