Epperò non si può dire che le cose siano andate come ci si saremmo volentieri aspettati, noi che nel 2011 avevamo inserito il quintetto tra le promesse degli anni a venire. La carica aggressiva mutuata dal post-punk e la sensibilità jangle-pop che avevano piacevolmente impressionato nel lavoro precedente, son finite disciolte nei riverberi (eccessivi) di un rock psichedelico da cameretta con forti tinte dark che stenta molto spesso a decollare, ad entrare in sintonia con i neuroni, a farsi riconoscere e a farsi ricordare.
A parte qualche episodio più fresco e pimpante – metteteci il garage-psych 60s di Future Folklore, il jangle di Sticks and Stones che ricorda le loro cose migliori, la loureediana Worlds Gone Weird, la bella ballata Nature Noir – il resto suona stanco, annoiato e indolente come un’assurda jam tra una cover band dei Doors, i Velvet Underground di Doug Youle e i gli Editors dell’ultima ora (perché fa figo citare i Joy Division, ma qui siamo lontani mille miglia).
Niente, non vale la pena, statene lontani.
Tracklist:
1. Spirit in Front of Me
2. Star Crawl
3. Future Folklore
4. Sticks and Stones
5. Memory Room
6. Worlds Gone Weird
7. Darken The Door
8. Electrons Rising
9. Nature Noir
10. Phases Forever
Line-up:
JB Townsend – chitarra
Brad Hargett – voce
Andy Adler – basso
Keegan Cooke – batteria
Kyle Forester – keyboards