Questo disco è un magnifico incesto, nel senso che è nato come molti in un garage, figlio della scelta di incidere per la prima volta su di una macchina digitale, poiché in precedenza l’avevano sempre fatto con micro – cassette o bobine. Sentendo questo disco, non lo si direbbe che è qualcosa di digitale. L’attitudine è molto sleazy, da provincia americana profondamente drogata, un Beck senza l’elettronica e senza un domani. Grida, distorsioni, liriche slegate dalle musiche, vera attitudine a bassa fedeltà. Death Of Satan ha un suo fascino maledetto, un volerli accompagnare nella loro sicura discesa agli inferi. E pensare che è un disco postumo, non nel senso che i Danny And The Nightmares siano morti, ma nel senso che questo disco esce cinque anni dopo la sua realizzazione, e tre anni dopo lo scioglimento del gruppo. Danny aka Daniel Johnstone, che è una leggenda nel vero cantautorato americano, quello più vero e senza compromessi, da tempo menzionava nelle sue interviste questo disco fantasma, composto di reincisioni, di pezzi nuovi e di pezzi riarrangiati. In questa musica c’è qualcosa di veramente americano, di cittadine che sono in una bolla temporale, dove la vita è davvero produci, consuma e crepa. Ma come nell’antica Europa ci sono le poesie, nella giovin America ci sono queste canzoni, queste grida di noia e vita allo stesso tempo. Il canto del cigno per Danny And The Nightmares, ma un’altra tappa degna di nota della carriera di Daniel Johnstone. Note da un’America altra.
Tracklist:
1. SATAN DON’T CARE
2. MENTALLY ILL
3. ALL GOOD DEAD CHILDREN YELLOW MATTER SLOW CARRY ON MY WAYWOOD SON BYE BYE BABY GOODBYE
4. SATANIC CHURCH
5. NOTHING
6. TALK
7. PAST HAPPENED FIRST
8. LUCIFER TONITE
9. PUBLIC DOMAIN
10. SONGS OF PAIN
11. WALK IN THE TRUTH
12. DUMB SATAN (REPRISE)
13. DO DIE
14. SUICIDE
15. DANIEL JOHNSTON IS DEAD