Secondo disco e ulteriore passo in avanti per un gruppo molto al di sopra della media e sempre interessante, nota dopo nota, su di un cammino antico e potente.
I Dark Oath sono un gruppo portoghese di death metal sinfonico con voce femminile e “Dark ages” è il loro secondo disco, dopo il debutto intitolato “When Fire Engulfs the Earth”.
La musica del gruppo portoghese è un death sinfonico molto potente ed immaginifico, magniloquente ed ambizioso, composto in maniera epica e quasi folk. Lo spessore dei Dark Oath lo si avverte fin dai primi momenti del disco, è un qualcosa di atavico che raggiunge subito l’ascoltatore e lo rende un altro, aprendogli nuovi mondi.
L’incedere è appunto epico, la musica con molte orchestrazioni narra del mondo degli dei e delle dee greco, e dei suoi interessantissimi avvenimenti, dopo che il primo disco era incentrato sul mondo nordico.
Il lavoro dei portoghesi è un disco moderno e molto avvincente, con un suono saturo e un buon collegamento fra strumenti e parte classica, che qui risultano legati molto più che in altri ambiti, dove pare che l’orchestrazione e le tastiere vadano per conto loro. In alcuni momenti si raggiunge persino qualcosa dei territori dell’epic folk metal, e su tutto c’è la voce da dea malvagia di Sara, che è davvero di un altro livello.
In particolare il disco narra l’umanità fra l’età del bronzo, dell’argento, del ferro e dell’oro come fece il narratore greco Esiodo. I Dark Oath con la loro musica e i loro testi ci riportano ad un’epoca che non è così selvaggia come potrebbe apparire a prima vista, epoche che hanno forgiato archetipi che sono ancora molto importanti, anche se tendiamo a non vederli, intrappolati nei nostri schermi.
Secondo disco e ulteriore passo in avanti per un gruppo molto al di sopra della media e sempre interessante, nota dopo nota, su di un cammino antico e potente.