Nella musica odierna i ritorni e i ricorsi sono molto frequenti pure fin troppo, anzi sono il nascondino di certi processi creativi molto inariditi.
A volte però, certi ritorni hanno del clamoroso, e questo è un ritorno davvero particolare, poiché David Nesselhauf, musicista e produttore di Amburgo, è intenzionato a recuperare una piccolissimo sottogenere tedesco degli anni settanta : l’afrokraut. E, pazzesco a dirsi, la missione è pienamente riuscita. Il disco è una chicca preziosa, pieno di ritmi pazzeschi, di funky psichidelico, e di George Clinton che si sbronza di birra tedesca in un losco bar di Lagos in Nigeria. Afrokraut fa luce, risplende e diverte tantissimo, e si vorrebbe avere una camicia stretta e pantaloni a sigaretta per recarsi in qualche club fumoso africano. La grandezza del krautrock si conferma in questa fusione. Negli anni settanta in Germania ci fu questo piccolo sottogenere del krautrock, che non deve stupire più di tanto poiché la musica africana anni settanta era uno sfiammare di psichedelia che ben si adattava al krautrock. E questo disco è un’autentica epifania, una godibilissima rivelazione, un disco davvero bello, che poi l’importante della musica è questo, divertire. Nesselhauf riesce a coniugare insieme krautrock, afro funky e anche una psichedelia inusuale, e c’è pure un afro rap. Disco straordinario che conferma che le grandi idee nono sono esclusivo appannaggio di un tempo ormai andato, ma che volendo ed avendo del talento si possono fare cose innovative e non derivative. Nesselhauf confeziona un disco che è un elogio della diversità e che mostra come una grigia piazza di Amburgo possa essere compatibile e complementare con un bar di Nairobi ed il risultato è pazzesco. Perchè la diversità è ricchezza, ma non ditelo troppo forte oggigiorno.
TRACKLIST
1.Boat Mama
2.Outer Banks
3.Dirt Track
4.Come
5.Come Along Bintang Bolong
6.MS Utopia
7.Open Up!
8.A Route Obscure
9.Wait For Me
10.The Routine
12.Ghost Of Your Love
Bosso Fataka
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