Il libro del piemontese Davide Ravan è il testo più esauriente pubblicato in Italia sul fenomeno del calcio popolare. Da qualche anno a questa parte si è messo in moto un processo di riappropriazione del calcio da parte di chi nega il modello attuale del calcio moderno.
Negando questo modello imperante si compie chiaramente un’operazione di affrancamento dal capitalistico del calcio, ovvero quella rappresentatazione tossica dello sport più popolare del mondo. Da nord a sud della penisola sono sorte esperienze di ragazzi e ragazze che provano a mettere al centro del discorso altre istanze rispetto a quelle del guadagno o del capitalismo delle emozioni, legando al calcio voglia di riscatto, progetti politici o antirazzisti.
Davide Ravan coglie benissimo nelle sue pagine, fatte di una scrittura molto agile e popolare di per sé nel senso di condivisa e comprensibile, attraverso le interviste ai protagonisti di queste squadre.
Nella bella introduzione di Andrea Ferreri si possono comprendere le motivazioni e le dinamiche di questo movimento, a cui poi nel seguito del libro Ravan dà un corpo ed una voce con le interviste. Il calcio popolare è molto più di quello che sembra perché investe molti aspetti della nostra vita : è autogestione, ritrattazione della delega ad un agente altro di gestire la tua squadra, poiché nel calcio popolare atleti, società e tifosi sono un tutt’uno che agisce per uno scopo comune alieno da quello che può avere una normale società calcistica.
Questo spirito si avvicina molto a quello del do it yorself che fa parte a desempio anche della nostra webzine, quello di fare con le nsotre mani ed I nostri piedi in questo caso. Oltre all’autogestione, come si può leggere nelle interviste, sono presenti lotte politiche, la possibilità di dare accesso allo sport ai migranti e agli ultimi della società, perché il calcio popolare è anche questo, offrire il diritto allo sport a chi gli viene negato.
Leggendo le interessantissime interviste si capisce che non è affatto facile come può sembrare, ma è proprio qui il bello, perché se si ha una certa idea di sport in testa si sa che non sarà semplice come sedersi in poltrona e accendere Sky o Dazn, il coinvolgimento in prima persona è alla base del calcio popolare. Il libro illustra molto bene come il calcio popolare sia la voce sportiva di chi prima era solo un numero, e riporta molto bene l’entusiasmo dei ragazzi da Palermo che sono i primi intervistati e fanno venire voglia di fondare subito una squadra. Le varie esperienze che Ravan porta al lettore sono tutte molto interessanti e degne di approfondimento e riflessione.
Il libro termina con un esauriente excursus sulle esperienze estere in Inghilterra patria dell’Fc United Of Manchester, poi in Romania per conoscere l’interessantissimo Petrolul Ploiesti e anche la Germania, anche grazie alle collaborazioni di altri scrittori ed appassionati.
Il titolo è un omaggio ad uno slogan dei Mandrogni dell’Alessandria “ il futbal l’è d’la gent “ un gruppo di tifosi della squadra piemontese che sta cercando una strada popolare e di aggregazione antirazzista ed antifascista nel calcio dei padroni, con ottimi risultati.
Un libro bellissimo che merita una lettura approfondita e poi si dovrebbe scendere in strada a giocare a calcio, con due felpe ed un pallone, tutti insieme, perchè è questa l’irriducbile natura del calcio, la sua vera natura popolare è in strada.
Davide Ravan
IL CALCIO È DEL POPOLO
Geografia del calcio popolare in Italia
Edizioni Bepress