“Cupio invenire” è il nuovo disco dei De Francesco per Snowdonia Dischi, gruppo fondato dal bresciano Mario “Marix” De Francesco che suona il basso e canta, con Valentina Braga alla voce, Matteo Rossetti alle tastiere e sintetizzatori, Michele Coratella alla batteria, e il cofondatore del gruppo Simone Helgast Cavagnini alla batteria.
Questo disco è un tributo alla letteratura, e ogni traccia prende ispirazione da un libro, in fondo alla recensione troverete tutti i riferimenti a quanto sopra. Lo stile dei De Francesco è un rock pop con synth, con una struttura portante molto melodica e quasi retrò, e il tutto funziona benissimo, bilanciandosi fra leggerezza e magniloquenza, arrivando ad essere in alcuni risvolti anche progressive. Dietro al progetto c’è un grandissimo lavoro di ricerca, sia musicale che letterario, le parole diventano note, la prosa muta in musica e viceversa per un gioco continuo e godibilissimo. L’esperienza dei membri del gruppo gioca qui un ruolo molto importante, componente essenziale per un progetto fresco e molto poetico.
I libri sono fonte di ispirazione, proprio come lo sono i dischi, Mario De Francesco è un lettore vorace e ha voluto miscelare le due arti, riuscendo a cogliere aspetti molto peculiari dei libri trattati che diventano sorgenti inesauribili di musica e altre parole, perché la musica e i libri sono ponti che vengono gettati nel vuoto per far incontrare sinapsi, persone e storie, in un infinito karmico e anche bastardo. La musica è un rock pop libero, sognante, completamente slegato dal mercato e dai gusti che vanno per la maggiore, guidati sull’impervio sentiero dall’amore per la passione per la musica vera, quella che viene curata e amata, e che regala tante gioie come qui. Ogni libro trattato qui assume una nuova luce, attraverso una musica malinconica e dolce, simpatetica e che vive su momenti davvero particolari e sempre perfettamente bilanciati.
Un disco che ha uno scopo molto alto e anche scivoloso, dato che non è facile fare osmosi fra libri e dischi, ma qui ci si riesce benissimo, in un adagio continuo che avvolge e che ama chi lo ascolta, ricambiato. Il gioco fra voce maschile e voce femminile è la cifra stilistica del progetto, composto e suonato in maniera superiore, si chiude gli occhi e si vola verso le nostre direzioni preferite sulle ali di libri bellissimi e di un disco molto prezioso e dolcissimo.
2 risposte
Sará difficile ricevere una recensione più bella di questa.
Grazie di cuore.
Grazie a te… continua a seguirci 🙂