Un’orchestra delle tenebre, una madre che avanza lentamente stravolta dal dolore di tenere insieme le proprie ossa in mezzo ad una tempesta avversa. Un suono che arriva da un tempo lontano, musica che sa farsi dolorosamente dolce e accattivante.
Non ha dimora la fretta o la commerciabilità nella poetica dei Dead Cat In a Bag.
Per chi non li conoscesse ancora sarà un’epifania, una scoperta che anche alle nostre latitudini scorre il fiume creativo nel quale si bagnano Nick Cave, Vinicio Capossela e il folk duro e vivo. La voce è calda e suadente, adatta a raccontare storie, né tristi, né gioiose ma storie con una loro vita. Il resto del gruppo è come un’orchestra paesana che attraversa le fredde notti e i caldi meriggi di nulla schiacciati dal caldo.
La musica è un’antica colonna sonora che riprende il folk specialmente quello anglosassone, soprattutto nella maniera di fare narrazione sonora. Sussurri, riverberi di passi sul pavè, un organo che sgocciola in lontananza, un quasi neo folk che genere non ha, e su tutto un piacere da ascoltare, magari con un po’ di alcol in corpo per danzare stando fermi.
Il trio torinese è arrivato al terzo disco, ed è sempre un qualcosa di molto originale e speciale. Dolcezza, malinconia e tanta vita che si manifesta in tutte le maniere possibili, il tutto con una cornice a cui noi italiani siamo poco avvezzi perché precisa, poetica e senza gli artifici del quale a volte condiamo la nostra musica. Un altro grande pregio che ha questo disco è quello di essere poco rassicurante, un viaggio senza paracadute, una bellissima planata che può finire bene o male.
Calma e un grande neofolk per questi tre musicisti che sono al di fuori del comune e lo dimostrano con una grande prova di primitiva magia.
ETICHETTA:Gustaff Records
TRACKLIST
1 Sad Dolls
2 Promises In The Evening Breeze
4 Not a Promise
5 Muneca
6 The Voice You Shouldn’t Hear
7 The Place You Shouldn’t Go
8 Waste
9 Le Vent
10 Venus In Furs
11 The Clouds
12 Mexican Skeletons
13 Furious Flowers