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Recensione : Deadalus – Remnant To Oblivion

Spettacolare debutto sulla lunga distanza per i belgi Deadalus, con un esempio di musica estrema suonata con tecnica e tanta potenza.

Non fatevi ingannare dalla parola progressive posizionata prima di death metal: in questo devastante dischetto progressive sta per tecnica, cambi di tempo, digressioni eseguite sempre con una compattezza e una potenza da brutal band.

I belgi Deadalus, dopo l’Ep “The Axis of Entropy” del 2012, tornano sul mercato con questo full-length, un po’ corto a dire il vero (solo mezz’ora) ma nel quale sparano a mille le loro cartucce con sette brani di violento e ipersaturo deathcore, dove da padrone la fa un’insana voglia di far male facendovi salire sulla loro giostra che gira impazzita senza un attimo di tregua.

Le danze sono aperte dalla fantastica An Adverse Event Horizon, che presenta al meglio quello che sarà il leit motiv dell’album, ovvero un tappeto di modern metal devastante dove la chitarra di Seba esplode in solos lancinanti oppure accompagna la sezione ritmica(composta da Max al basso e Mykke a disfare drumkit come fossero scatole di cioccolatini) nel vortice di suoni in cui si tuffa l’ensemble, con il contributo non indifferente di un vocalist (Nico) che, con il suo growl al limite del brutal, vomitare rabbia sul povero ascoltatore di turno.
L’atmosfera, carica di tensione elettrica, rimane tesissima anche nelle seguenti song a partire da An Unthinkable Mess e Fathom, ed arriva all’apoteosi con In Timeless Patterns, brano fantastico che farà sfracelli in sede live, posseduto da una ritmica incredibile e da un giro di chitarra che entra direttamente nel cervello per non uscirne mai più.
L’album prosegue ad altissimo livello fino alla conclusiva Remnant of Oblivion regalandoci una band al top ed un disco meritevole dell’attenzione di chi è innamorato di suoni estremi moderni, originali e per nulla scontati.
Notevoli!

Tracklist: list:
1. An Adverse Event Horizon
2. An Unthinkable Mess
3. Fathom
4. In Timeless Patterns
5. Bury Me
6. The Axis of Entropy
7. Remnant of Oblivion

Line-up:
Max – Bass
Mykke – Drums
Séba – Guitars
Nico – Vocals

DEADALUS – Facebook

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