Un anno fa i Death Mantra For Lazarus pubblicarono l’interessante Mu, debutto sulla lunga distanza. Noi ne parliamo ora, fuori ogni tempo massimo, perché siamo ancora affascinati dalla sua intensità.
Potremmo considerare questo disco come il vincitore de “il grande ripescaggio di fine anno”. Mu dei Death Mantra For Lazarus (Alessandro Di Fabrizio, Lorenzo Conti, Federico Sergente, Tonino Bosco) è stato pubblicato almeno un anno fa. Decidiamo di parlarne ora perché, dopo essere finito in fondo a qualsiasi pila di “dischi da fare” (non ci chiedete il motivo), è ritornato in superficie, è stato ascoltato e ha fortemente colpito per la sua intensità.
Ad aprire è il misticismo ipnotico di Atlantide che, strutturata su oltre 9 minuti di durata, ci prende per mano e ci trascina in un universo dove sacro, nero ed emotivo si incontrano, unendosi indissolubilmente. Carousell, invece, prendendo le mosse dal suono di un vecchio carillon, affonda i denti nel profondo del nostro cuore, rapendo e trasportando altrove (con basso e batteria in magmatico movimento e le chitarre a definire i contorni). Mu è come galleggiare dispersi nell’oscurità dello spazio profondo (rassicurante e inquietante allo stesso tempo) mentre Opinion Is Not Math, con il vento a favore, si lascia spingere e guidare in territori ben più energici e ruggenti. Maria Callas, unico pezzo in cui compare la voce (Umberto Palazzo), tributa inevitabilmente i Massimo Volume, ma lascia un segno profondo nell’ascoltatore, con il suo senso di inevitabile arresa e la sua deflagrante coda strumentale. Infine, Boreale conclude traghettandoci nei suoi squarci emotivi, violenti e improvvisi.
Il disco, strutturato su sei canzoni e caratterizzato dall’interessante sezione ritmica, affascina con le sue melodie nere e malinconiche, introverse ed esistenziali. A voler trovare difetti, invece, si può lamentare che la registrazione in sé, non così nitida e pulita (in alcuni momenti), poteva essere curata meglio.
Un anno ci separa dalla pubblicazione di questo disco, ma la voglia di ascoltarlo e di perdersi fra le sue note è forte. Mu persiste nel tempo, dimostrando tutto il suo valore.
TRACKLIST:
01. Atlantide
02. Carousell
03. Mu
04. Opinion Is Not Math
05. Maria Callas
06. Boreale