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Recensione : Deca – Strategia esoterica

“Ogni mio nuovo lavoro rappresenta la summa e la sintesi di tutti quelli realizzati prima, evolvendone nuovamente il significato e la portata artistica. Credo che “Strategia Esoterica” abbia comunque una forza molto superiore perché frutto di una trasmutazione molto potente”- Deca

Deca – Strategia esoterica

“Ogni mio nuovo lavoro rappresenta la summa e la sintesi di tutti quelli realizzati prima, evolvendone nuovamente il significato e la portata artistica. Credo che “Strategia Esoterica” abbia comunque una forza molto superiore perché frutto di una trasmutazione molto potente”- Deca

Il savonese Deca aka Federico De Caroli con il nuovo “Strategia esoterica” su Atom Institute chiude la trilogia sonora composta da quest’ultima opera, da “Lucifero alchemico” e da “Antimateria psichica”. Deca è un musicista produttore di grandissimo talento e grande esperienza, con i suoi lavori riesce sempre a farci vedere al di là della finta realtà che ci circonda, portandoci su altri piani dimensionali. La sua musica si muove per confini e linee sconosciute alla comune denominazione musicale, è un livello molto più sottile e nascosto, tanto che che va ben oltre la comune nozione di musica e di intrattenimento.

Come si può evincere dalla copertina Deca ha intenzioni di mostrarci piani che non vediamo nella routine della nostra realtà, e per farlo non ha bisogno di effetti mirabolanti, ci fa addentrare nella sua elettronica minimale, dark ambient e con un tocco anni sessanta settanta, quando i pionieri della musica elettronica generavano sensazioni molto forti e al di là del ballo o della finta ribellione musicale.

Deca ci porta nel suo dungeon che è introdotto molto bene dalla iniziale “Energia iniziatica”, pezzo molto propedeutico a ciò che sarà dopo e che illustra molto bene i fini del musicista savonese, ovvero fare musica che elevi, che metta in risalto le capacità umane di trascendere le realtà, per arrivare ad un beneficium, e non si pala di musica a 432 hz che è un’altra falsità che gira da tanto. La musica, o qualcosa che sia vicino ad essa, non ha bisogno di certe accordature per elevare, ma deve essere armoniosa e giostrare in un certo alveo sonoro per poterci cambiare, dentro e fuori. Ci sono passaggi di questo disco che sono come alcuni quadri che contengono simboli esoterici che spostano l’equilibrio della comprensione, in un lavoro curato in ogni minimo particolare, ogni nota, ogni effetto è consequenziale e si può comprendere solo nel concetto globale del disco.

La seconda traccia, “Alchimirage” è una connessione fra l’alchimia e i nostri desiderata, intendendo l’alchimia non come pre-chimica, ma come scienza iniziatica multi disciplinare che porta ad hackerare la natura umana riportandola a connettersi con l’universo, detta brevemente e molto male. Qui Deca usa due registri che si contrappongono per tutto il pezzo, mimando la ricerca di equilibrio fra i due principi che guidano l’uomo.

Questo disco agisce sempre sul piano sottile, come nella terza traccia “Esoteros”, uno dei pezzi più belli di un disco meraviglioso. Qui Deca crea una nuova dimensione, dove come nel pavimento bicolore del titolo giocano diverse forze, su di un piano che diventa comprensibile solo con uno sguardo iniziato o quantomeno sicuro che non ci sia una sola realtà, ma che anzi i veri eventi si compiano su piani nascosti, e qui le ombre sfuggono e ci chiedono di essere seguite, avendo come unica guida il dubbio, pezzo di rara bellezza e profondità. Segue “Genesi apocrifa”, canzone oscura e di confine, composta da rumori e glitch dannati, il tutto eseguito con una sensibilità musicale enorme, e la sensazione è quella di essere presenti appunto alla genesi mai raccontata di un mondo, o di un piano dimensionale.

La penultima traccia “Tubalcain” è come una esplorazione acida di un mondo che è riottoso a farsi toccare, armonie che si scontrano con le rocce, lapilli di lava solcano vecchi mari e creature che non si possono immaginare si nascondono dentro una natura eterea e terribile. Chiude questo capolavoro “Strategia esoterica”, suite di dieci minuti che riassume e amplia ogni concetto espresso in questo disco, suonata da spiriti in un’atmosfera che non è certamente quella terrestre, appunto strategia di un sapere esoterico, nascosto agli occhi dei non iniziati, dormiente di un sonno che non sogna ma che è, in un altrove.

Nella sua quarantennale carriera Deca ci ha abituato ad una qualità altissima, in un circolo alchemico dove ogni opera compenetra e amplia quella precedente e quella successiva, in una opus alchemica e iniziatica di grandissimo valore.

Un lavoro che tocca l’armonia e la disarmonia che albergano in noi, sublimandoci.

 

Deca – Strategia esoterica

 

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