iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : Deceit – Nine

Ottima prova per una band della quale probabilmente (e auspicabilmente) risentiremo parlare in futuro.

Anche se appartiene a un genere musicale come il rock alternativo in auge negli anni ’90, che non si trova certo tra i miei ascolti più frequenti, devo ammettere che questo primo full-length dei milanesi Deceit mi ha impressionato favorevolmente.

Questi ragazzi, nonostante un atteggiamento scanzonato, fanno davvero sul serio e il loro Nine presenta una serie di ottimi brani che risentono dei loro inizi come cover band dedita alla riproposizione di brani di Queens Of The Stone Age, Foo Fighters, Alice in Chains e Pearl Jam, tra gli altri.
A mio parere in questo lavoro l’influenza grunge è presente in maniera tutto sommato marginale, mentre appaiono più evidenti i riferimenti alle band guidate, rispettivamente, da Josh Homme e Dave Grohl.
Due brani che mi hanno colpito particolarmente sono l’opener Wolfman, inaugurata da un riff micidiale, che si segnala subito per l’impatto diretto e privo di fronzoli, e Too Fighters trascinante e del tutto calzante al non troppo velato riferimento contenuto nel titolo.
Ma è con l’ascolto di First Father che l’impressione di avere a che fare con una band dal grande potenziale commerciale si trasforma in certezza: questo è il classico brano che, accompagnato da un bel video come dovrebbe accadere tra breve, potrebbe fornire ai Deceit una ribalta più ampia, grazie alle sue splendide linee melodiche, ulteriormente valorizzate dalla convincente prestazione vocale di Bruno.
Il resto dell’album si dipana tra brani forse leggermente meni incisivi di quelli appena citati ma comunque impeccabili dal punto di vista esecutivo e ugualmente dotati di un notevole tiro: se vogliamo trovare qualche pecca, in certi casi (Bietto, Last Song) il riferimento ai QOTSA è forse un po’ tropo scoperto.
Ottima prova, quindi, per una band della quale probabilmente (e auspicabilmente) risentiremo parlare in futuro.

Tracklist :
1. Wolfman
2. Out Of Project
3. First Father
4, Unreal
5, Around the World
6. Too Fighters
7. Bietto (Jimi Hendrix never dies)
8. The Fall
9. My Stupid Revenge
10. Last Song

Line-up :
Bruno Logan – vocals
Mike Gelato – guitars
Francesco – drums
Jag – bass
Marcello l’infame – guitars

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP