I Deep In Hate sono un gruppo parigino, al decimo anniversario dalla nascita, con due full-length alle spalle (“Only the Strong Survive” del 2007 e “Origins of Inequality” del 2011): sempre fedeli al genere proposto in passato escono con il nuovo album dal titolo Chronicles of Oblivion in questa prima metà del 2014.
Partiamo da una considerazione: il filo che passa tra il death e metalcore si sta assottigliando sempre di più, il motivo, o la colpa, è delle band più moderne che, estremizzando la loro musica, abbandonano i territori prettamente heavy metal per indirizzarsi verso il tanto bistrattato death; ed ecco che, aggiungendolo all’hardcore, genere di per sé estremo, si crea un macigno devastante che ormai tutti conoscono come deathcore.
Questo è ciò che fa la band francese e, sinceramente, è il modo di fare metal estremo moderno che preferisco, piazzando un bel macigno, brutale il giusto con una sezione ritmica da Cannoni di Navarone, tasso tecnico che punta verso l’alto ed un’attitudine che allontana fighetti e ragazzine ai primi pruriti.
L’unica nota dolente in un album del genere è il suo risultare un tantino monocorde, ma l’ostacolo viene superato grazie alla corta durata media di lavori come questo (anche Chronicles of Oblivion supera di poco la mezz’ora) puntando tutto sull’impatto.
Il nuovo disco dei Deep in Hate è tutto questo, una bordata di deathcore ottimamente suonato, con riff di una potenza spaventosa, un growl cavernoso e pazzoide, insomma la colonna sonora perfetta per la tranquilla serata di un serial killer.
Nove brani spaccaossa dove The Cattle Procession, The Unheard Prayers e la conclusiva Beyond sono le canzoni che fanno la voce grossa e invitano l’ignaro ascoltatore alla mattanza.
Buona conferma per la band transalpina, che consolida la propria presenza nella scena europea
Tracklist:
1. Introduction
2. Genesis of Void
3. The Cattle Procession
4. Altars of Lies
5. New Republic
6. The Unheard Prayers
7. The Divide
8. Wingless Gods
9. Beyond
Line-up
Kapute – Bass
Nicolas Bastos – Drums
Vincent Gross – Guitars
Florian – Guitars
Matthieu Renaud – Vocals