Un disco importante per i Deicide, un lavoro che picchia duro e li riporta ai fasti del loro glorioso passato, una mazzata per questi tempi di caos dove Glenn Benton appare molto più assennato di tanti governanti mondiali.
“Banished by sin” è il nuovo disco dei Deicide, è il tredicesimo della loro carriera, il primo ad uscire per la Reigning Phoenix Music, nuova etichetta che sta pubblicando dischi notevoli. Il nuovo lavoro della storica band della Florida fondata e ancora condotta da Glenn Benton e dal batterista Steve Asheim è la nuova pietra miliare della discografia del gruppo, con un suono molto moderno e mostra cosa fanno e soprattutto cosa faranno i Deicide nel futuro.
Il suono di “Banished by sin” è una decisa svolta nel suono del gruppo, che parte dal loro solido death metal della Florida per creare nuove avventure sonore, e anche inaspettate ed efficaci aperture melodiche. Come ha recentemente dichiarato il satanas ex machina del gruppo Glenn Benton dopo un certo periodo oscuro è tornato in lui quell’entusiasmo e voglia di fare che lo ha portato a fondare il gruppo nel lontano 1989, facendolo diventare una leggenda del death metal satanico.
Questo disco è la dimostrazione sonora che i Deicide possono fare dischi che suonano credibili e moderni, nel solco che loro stessi hanno tracciato nel passato. “Banished by sin” è un disco molto aggressivo e martellante, lungo tutta la sua durata scorre una bella dose di cattiveria e il death metal è vigoroso e molto potente.
I Deicide rappresentano molto bene le contraddizioni e le sicurezze del death metal, e sono un gruppo che sarà sempre discusso, inevitabilmente polarizzante, ma che sforna dischi come questo che sono un’autentica dichiarazione di guerra ancora dopo 35 anni di attività.
Le dodici tracce del disco risentono molto dello stile anni novanta che hanno settato loro stessi, come delle influenze prog death che la scrittura musicale di Ashem apporta, e fondendo i due elementi vengono fuori ottime cose.
Rispetto a qualche ultimo episodio della loro discografia qui c’è molto più entusiasmo e soprattutto un deciso rinnovamento della formula musicale, e questo rinnovamento è stato condotto molto bene, senza sviare dal percorso oscuro e bastardo che hanno sempre percorso.
Le aggiunte dei due chitarristi Kevin Quirion e Taylor Nordberg hanno portato molta tecnica ed entusiasmo portando i Deicide a fare ancora male nel nome di Satana.
Un disco importante per i Deicide, un lavoro che picchia duro e li riporta ai fasti del loro glorioso passato, una mazzata per questi tempi di caos dove Glenn Benton appare molto più assennato di tanti governanti mondiali.