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Recensione : Deltabeat – Deltabeat

Nuovo progetto di musica strumentale, neuroni percossi da onde sonore fortemente evocative.

Nuovo progetto di musica strumentale, neuroni percossi da onde sonore fortemente evocative.

I Deltabeat vengono da Ancona e sono un gruppo con due bassi, un po’ di chitarra e la batteria che fanno una musica dalle mille sfaccettature. Le partiture sono scritte dal bassista Eolo Taffi che è anche il fondatore del progetto.
Il suono dei Deltabeat è molto vicino a sonorità come quelle deiPrimus, o come di altre altere realtà, ma il tocco in più è dato dall’attitudine metal del tutto. I Deltabeat danno una diversa prospettiva ad un suono che lo si può pesare da quanto è fisico e l’impianto del tutto è fortemente metal: a volte compare la chitarra che rende omaggio a questo suono che sgorga così dalle fondamenta.
Le Marche ci hanno abituato da tempo alla libertà di pensiero e di sperimentazione in campo musicale, e non possiamo che esserne grati, ma i Deltabeat sono davvero qualcosa di nuovo.
Queste composizioni si girano, si avvologno come i tubular bells, e riescono ad esprimere molte cose, e in questo caso la voce non aggiungerebbe nulla, ma toglierebbe al tutto.
Non è un dogma la presenza della voce nella musica, anzi la voce è essa stessa uno strumento, e non tutto deve essere costruito intorno a lei.
I Deltabeat ci portano in molte stanze e catalogarli è davvero fuori luogo.
Immergetevi.
Free Download.

Tracklist:
1. Wicked Grandpa
2. Baba Yaga
3. Gammabeat
4. Studio#4
5. Tura Satana
6. Discesa Dal Conero
7. Eight – God
8. War Track
9. Electric Funeral
10. Circle Funk
11. Inferno XXXIII
12. Psycholab
13. Tabula Rasa

Line-up:
Eolo Taffi – Basso
Andrea Massetti – Basso, Chitarra
Dario Fradeani – Batteria

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