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Recensione : Denizen High Winds Preacher

DENIZEN HIGH WINDS PREACHER

La Francia è sempre stata una terra feconda per i gruppi che vogliono fare rumore e questo disco, ed infatti da Montpellier e Sète arrivano i Denizen, con un’opera musicale che genera molto rumore e che ha frequenze che si insediano in maniera profonda dentro al nostro cervello.

High Winds Preacher è un lavoro tagliente che denota una marcata maturazione dal precedente Troubled Waters, che era già un disco molto ben strutturato e la loro prima apparizione su Argonauta Records. I francesi mostrano molto bene le loro argomentazioni per farsi notare nella marea dei gruppi fuzz psych. Molti gruppi di questo sottogenere sono abbastanza derivativi e poco originali, dato che attingono troppo dagli anni settanta, o lo fanno in maniera poco originale.

I Denizen hanno un’innata propensione alla melodia, attraverso l’ottima voce di Fabien Aletto che si sposa benissimo con le evoluzioni musicali del resto del gruppo.

Il risultato è una continua sollecitazione di riffs azzeccati, di un basso che spintona e di una batteria che compie mille rivoluzioni, il tutto al servizio di un heavy fuzz molto piacevole. Altri elementi sono il blues, che fa parte del dna di questo gruppo, con una mutazione genetica che si sposa benissimo con il fuzz.

Il resto è tutto merito di questo gruppo, che ci mette tantissimo di suo, creando atmosfere ruvide e dolci al contempo, con una melodia molto ben definita che rende questo lavoro molto particolare e assai degno di nota, essendo un disco molto piacevole e con mille rivoli.

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