iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : Deprive – Into Oblivion

Una cinquantina di minuti di death/doom nello stile dei primi anni 90

Un’altra one man band, questa volta dalla Spagna: Deprive è la creatura mostruosa del polistrumentista e vocalist Erun-Dagoth, ex di una miriade di band che con questo monumentale Into Oblivion arriva all’esordio su lunga distanza, dopo aver dato alla luce due demo ed una compilation omonima dello scorso anno che li racchiudeva entrambi.

Anche nel nuovo album Erun-Dagoth non manca di farci riassaporare il primo demo come bonus track, arrivando così ad una cinquantina di minuti di death/doom dei primi anni 90: un vero piacere per l’udito riascoltare il putrido sound che fece la fortuna di Asphyx, My Dying Bride e, sul versante death, dei Morbid Angel.
Rallentamenti catacombali, riff mastodontici, atmosfere mortifere, sono il freno a mano per le accelerazioni di stampo death old school, ed offrono per un risultato ottimo, vero solluchero per gli amanti di queste sonorità, ormai orfane di album epocali come l’omonimo “Asphix”, “As The Flower Withers” e “Altars of Madness”.
Il death dei Deprive è cimiteriale, e ci porta a fare un giro all’inferno dal quale, con un po’ di fortuna, si torna, ma senza metterci la mano sul fuoco, travolti da questo maligno incedere di brani oscuri e malati come Catacombs Of Betrayal, Infamous Ossuary Of Tribulation, Immemorial Ritual Beyond Death, inni estremi accompagnati da una componente satanica e occulta, come si addice alla musica contenuta in questo ottimo lavoro.
Qualcuno punterà il dito sulla poca originalità di Into Oblivion: fregatevene e fatelo vostro, assolutamente, specie se siete fan delle band di riferimento del gruppo spagnolo che, come uno zombie, spunta dalla terra sconsacrata di un vecchio cimitero dimenticato, trascinando le ossa annerite e le poche carni in putrefazione verso quella civiltà molto più brutale dell’inferno da cui proviene.

P.S.: L’ultimo brano, Divine Blood Of The Deceased, è un’outro pianistica che ricorda maledettamente “Sear Me”, dal primo bellissimo album dei Bride, e ho detto tutto …

Tracklist:
1. Catacombs of Betrayal
2. Nightsky Revelation
3. Fall of Entropy
4. Infamous Ossuary of Tribulation
5. Dethroned Messiah
6. Apocryphal Mausoleum
7. Immemorial Ritual Beyond Death
8. An Oath of Necrotical Mist
9. Into Oblivion
10. Divine Blood of the Deceased
11. The Arrival
12. Innards of Heaven
13. Below the Screams of the Dying
14. De Vermis Mysteriis

Line-up:
Erun-Dagoth – All Instruments, Vocals

DEPRIVE – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP