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Recensione : Destroy All Monsters – Hot Box 1974 – 1994

Chi non conoscesse i Destroy All Monsters può essere perdonato solo se ha meno di vent'anni; l’acquisto è obbligatorio per chi, invece, fosse già a conoscenza di tali pepite sonore, rivelandosi un'ottimo compendio all'opera di una band fondamentale.

Ci sono gruppi nella storia del rock’n’roll che hanno lasciato un segno indelebile e che, ad esso, hanno unito notevoli fortune commerciali: Rolling Stones, Beatles, Clash.

Ce ne sono altri che, nonostante siano stati anch’essi fondamentali, sono rimasti a livello di “culto” senza riuscire a monetizzare quanto la loro importanza gli avrebbe dato diritto di fare: Mc5, Stooges, Velvet Underground e, in parte, Ramones; altri ancora che, nonostante siano anch’essi indispensabili ad ogni rocker che si rispetti, sono di una spanna al di sotto ai gruppi sopracitati: Yardbirds, Kinks, Radio Birdman etc.
Tra questi ultimi vanno annoverati anche i Destroy All Monsters, oggetto di queste mie righe direttamente ispirate dall’uscita di questo splendido cofanetto (doppio cd e triplo lp) uscito da poco per la mai abbastanza lodata Munster Records.
Originari di Detroit, un posto qualunque per suonare raw rock’n’roll, e guidati dalla splendida voce dell’ultra-sexy cantante Niagara che, oltre ad essere la “frontwoman” della band, ha donato le proprie corde vocali agli altrettanto fantastici Dark Carnival, i nostri hanno suonato il loro motivatissimo hard-punk per una ventina d’anni dando un grandissimo contributo ad un suono che ancora, al giorno d’oggi, non solo è attualissimo ma continua a fare proseliti.
I trentuno brani di questa ristampa stanno a testimoniare quanta energia ma allo stesso tempo quanta ecletticità il gruppo sapeva fornire nel chiuso di uno studio d’incisione (e non solo) e fanno capire quanta dev’essere stata la buona sorte riservata a chi avuto la ventura di vederli dal vivo (privilegio che,ahimè,non è capitato).
Si ricordi anche che per brevi ma intensi periodi nella band hanno militato due calibri da 90 del Detroit-sound quali Ron Asheton (Stooges) e Michael Davis (Mc5), ulteriore sigillo di qualità ad un combo che aveva ed ha una credibilità a prova di bomba.
A chi si avvicinasse a questa raccolta da neofita segnalo di non farsi scoraggiare dai primi otto brani della raccolta in quanto testimoniano i primi lavori della band e sono incisi con un suono ultra lo-fi che potrebbe demotivare padiglioni auricolari non avvezzi a questo tipo di urticanze.
Chi non conoscesse i Destroy All Monsters può essere perdonato solo se ha meno di vent’anni; l’acquisto è obbligatorio per chi, invece, fosse già a conoscenza di tali pepite sonore, rivelandosi un’ottimo compendio all’opera di una band fondamentale.
E poi, con che cuore potreste non supportare l’attività di un’etichetta come la Munster Records che, fra le altre cose, è pure amicissima di InYourEyes?

Tracklist
Disc 1
01. Intro (fragment)
02. That’s My Ideal
03. Children of the Night
04. From the Edgar Cayce Foundation
05. Confession (fragment) – I Love You but You’re Dead
06. I Want to Live
07. Magic Bag (fragment) – You Can’t Kill Kill
08. The Queen
09. Take Me with You
10. Unplugged in San Diego (fragment)
11. Iron Man (rehearsal fragment) – Paranoid of Blondes
12. Bored
13. You’re Gonna Die
14. November 22, 1963
15. Meet the Creeper
16. What Do I Get?
17. Nobody Knows
18. Goin’ to Lou’s

Disc 2
01. These Boots Are Made for Walkin’
02. Jesus is a Shotgun
03. Anyone Can (Fuck Her)
04. Enough Is Enough
05. I Just Wanna Be Sleepy
06. Bored
07. Party Girl
08. Fast City
09. Go Away
10. Sweet Dreams
11. Little Boyfriend
12. The Right Stuff
13. Ground Zero

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