A quanto sembra, il 2022 pare proprio essere iniziato nello stesso modo in cui era finito il 2021, per quanto riguarda l’ecatombe di musicisti in ambito rock ‘n’ roll presente e passato che, da quasi un decennio a questa parte, ci stanno lasciando con una preoccupante e desolante frequenza ravvicinata.
Dopo la recente notizia del decesso dell’iconica frontwoman e cantante delle Ronettes, Ronnie Spector, infatti, registriamo un’altra dolorosa perdita. E’ venuta a mancare, all’età di 48 anni, per cause ancora sconosciute, anche Rachel Lee Nagy, originaria di Detroit, Michigan.
Rachel è stata frontwoman, lead singer e tra i membri fondatori dei Detroit Cobras , una rock ‘n’ roll band che, dal 1994 a oggi, aveva fatto del recupero di gemme musicali del passato la sua bandiera e proponeva, in chiave retro-garage soul, cover di brani popolari e/o oscuri della tradizione rock/blues/soul/country/doo-wop/r&b americana. La Nagy ha rappresentato l’immagine e la forza trainante del gruppo, nonostante numerosissimi cambi di line up e diverse collaborazioni importanti (su tutte, il sodalizio con Greg Cartwright e il bassista-produttore Jim Diamond) registrando un Ep e quattro album. A dimostrazione del fatto che la scomparsa della performer sia stata del tutto improvvisa e inaspettata, c’è la prova di imminenti nuove date per un tour negli Stati Uniti che era in programma dal prossimo mese, e tra gli shows già fissati dai Detroit Cobras era prevista anche una visita in Italia, a settembre, per due concerti.
E’ stato lo stesso Cartwright a scrivere, sui profili social della band, il comunicato che annuncia la morte della carismatica cantante.
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