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Devils

Siamo i Devils e veniamo dall’inferno

Devils già recensiti da Nico quasi un anno fa per l’album, sulla vostra ezine preferita.

Sono in due, sono giovani belli e sexy suonano, rock’n’roll in modo sporco e veloce come se non solo non ci fosse un domani ma non ci fosse stato neanche un oggi e sopratutto se ne fregano di tecnica e perizia perché quello che hanno da dire è di un’urgenza tale che ogni forma di mediazione lo limiterebbe terribilmente. Noi di Inyoureyes abbiamo rubato venti minuti alle loro frenetiche vite prima che aprissero, al solito spaccando, per i Boss Hog in quel del Raindogs di Savona e questa è per sommi capi il resoconto di un incontro fra menti incerte ma incendiarie

D.: Cominciamo con una domanda gossip Lux & Ivy o Meg & Jack White?

R.: Ovviamente Lux e Ivy tutta la vita anche se penso che anche Jack e Meg fossero sposati, dice Gianni, che aggiunge io glielo lo propongo tutti i giorni di sposarmi e di avere dai figli ma lei proprio non ci sente, interviene Erica ne riparliamo quando sai suonare come Magic Sam.

D.: Come siete entrati a far parte della scuderia Voodoo Rhythm e come avete conosciuto il Reverendo Beat-Man visto che, assieme ai Movie Star Junkies, siete l’unico gruppo italiano ad aver inciso qualcosa per loro?

R.: Eravamo a Montpellier per incidere il disco e lì abbiamo conosciuto il Reverendo che era lì per un festival di one man band e già il giorno dopo lui aveva deciso che avremo fatto parte della sua etichetta ovviamente per noi è stato un grande onore tant’è vero che la sera dopo abbiamo suonato davanti a tre persone ma ci sentivamo i Rolling Stones.

D.: Nei vostri testi, oltre che nelle vostra immagine, ci sono un sacco di rimandi alla religione cattolica ce ne volete parlare? Sinceramente ci trovo più una vena vaudville che non una sterile blasfemia insomma un approccio divertito?

R.: Siamo italiani e quindi il nostro approccio con la religione è costante e nasce fin dal giorno in cui siamo venuti al mondo. mostriamo solo quello che siamo non è una parodia in realtà siamo molto seri, seguono copiose risate (ndr)


D.: Nel disco nuovo (che uscirà il 18 dicembre ma che noi abbiamo già avuto la fortuna di ascoltare) c’è un pezzo White Collar Wolf molto più crampsiano e rallentato volete in qualche modo rallentare i ritmi o resterete furiosi come sempre?

R.: La nostra idea sia in sala prove che durante i concerti sarebbe di prendere un po’ di fiato almeno ogni tanto ma ci facciamo subito prendere dall’euforia e ricominciamo subito ad essere caotici come piace a noi.

D.: Qual’è il vostro preferito del nuovo disco?

R.: Red Grave è quello senza dubbio più istintivo e meno pianificato.

D.: Nell’immagine di copertina di Iron Butt, ma in generale nel vostro modo di apparire, traspare in modo molto netto un forte interesse per il mondo del fetish volete parlarcene?

R.: La passione è di entrambi ma sopratutto di Gianni, ultimamente ad esempio siamo molto attratti dal disegnatore giapponese Namio Hurakawa e dalle sue illustrazioni nelle quali donne giunoniche sottomettono uomini molto più piccoli e deboli di loro.

D.: Qual’è stato il vostro live più stupefacente?

R.: Indubbiamente quello di Bilbao, e comunque anche fuori dai paesi baschi, anche nel resto della Spagna il pubblico è molto wild e tende a travolgerti, ti fanno davvero sentire un gruppo serio qualsiasi cosa voglia dire

D.: Io penso di no ma il vostro nome deriva dal film di Ken Russell?

R.: Invece ti sbagli lo abbiamo adottato proprio dopo aver visto quel film unapellicola che ci aperto un mondo e che tutti dovrebbero vedere.

D.: Un altro film che fa molto Devils?

R.: Erica: Over the Top (!?!), Gianni. L?Esorciccio

D.: Ditemi un nome in campo musicale che non c’entra nulla con voi ma che vi a influenzato e che semplicemente vi piace?

R.: Sabrina Salerno, aveva una grande immagine super sexy ed il video di Boys con lei in piscina con un due pezzi bianco praticamente trasparente ha fatto strage di diottrie.

D.:Io non posso non fare una domanda sul calcio e quindi dato che so che Erica tifa il Napoli (e ci mancherebbe altro) mentre Gianni tifa Juventus chiedo a quest’ultimo ma come si fa a essere di Napoli e a non tifare per la squadra di Sarri?

R.: Io in realtà non sono di Napoli ma sono nato a 70 chilometri dal capoluogo e se anche quando ero piccolo fossero i tempi di Maradona sono stato traviato da mio fratello e comunque mi cospargo il capo di cenere (quest’ultima osservazione è di chi scrive)

D.: Trovate che il fatto di incidere per un’etichetta straniera e di suonare spesso in giro per l?Europa vi abbia attirato l’invidia di altri gruppi italiani?

R.: Assolutamente sì, non facciamo nomi ma è indubbio che sia così anche se ci appare una cosa ingiustificata. In fondo in Italia il pubblico del rock’n’roll è una piccola nicchia fatta per lo più di musicisti che ci accusano di non avere sufficiente tecnica e di mascherare il tutto con un’immagine forte ma sono tutte chiacchiere ed in fondo le guerre tra poveri sono da sempre una cosa piuttosto triste.

D.: Rispetto al passato in cui tutti più o meno abbiamo provato a suonare oggi chi imbraccia uno strumento sembra essere una mosca banca pensate ci sia un futuro per il rock’n’roll?

R.: Stanne certo il rock’n’roll non morirà mai c’è davvero ancora tantissimo da dire.

D.: Visto il vostro atteggiamento ed i vostri testi in un certo qual modo politicamente scorretti avete avuto problemi a suonare in realtà autogestite? Preferite i club?

R.: Assolutamente mai avuto problemi in nessun luogo, i Devils suonano anche alle feste di matrimonio.

D.: Ditemi qualche nome di gruppo italiano da tenere assolutamente d’occhio?

R.: Erica: I Cyborgs Gianni: Le Muffe Entrambi : I Muddy Worries di Bologna.

D.: Un saluto a chi vi legge?

R.: Satana sia con voi

 

 

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