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Recensione : Die Hard – Conjure The Legions

Godetevi tutti d’un fiato questi quaranta minuti di sano massacro, volume a 11 e buon headbanging !

Per parlare di questo disco e della band che l’ha composto e suonato concedetemi una digressione calcistica.

Dopo anni segnati dal “tiqui taca” del Barça, nel corso dei quali certamente abbiamo visto grandi giocate, prelibatezze tecniche, il tutto incastonato in un’organizzazione di gioco che esaltava le caratteristiche dei singoli e annichiliva l’avversario con uno sfiancante possesso di palla, è normale che arrivi la crisi di rigetto e non pochi possano rimpiangere quel calcio ruspante che si vede ancora nella provincia inglese. Avete presente quelle partite di FA Cup dove squadre di serie inferiori, nonostante un chiaro gap dal punto di vista tecnico mettono in difficoltà e spesso battono le corazzate della Premier, pur schierando a volte giocatori fisicamente improbabili ma mettendo in campo grinta, dedizione, sudore e tanto cuore ?
Ecco, i Die Hard sono la trasposizione musicale di questo concetto: l’esaltazione del “palla lunga e pedalare”, la garanzia di un impegno totale dal primo all’ultimo minuto e qualche tiro impossibile da 40 metri che ogni tanto si infila nel sette …
Perché, diciamoci la verità, band come Opeth, Meshuggah o Dream Theater, tanto per citare diversi generi e non far torto ad alcuno, saranno anche mostruose dal punto di vista tecnico però, prima o poi, arriva quel particolare momento, nel quale si avverte la necessità di qualcosa di più semplice e diretto per evitare un imbarazzante principio di orchite …
Conjure The Legions, seconda uscita su lunga distanza (oltre a svariati Ep) per la band svedese, unisce con lineare efficacia il thrash e il death, facendoci fare qualche passo indietro nel tempo ed evocando nomi come Venom, Slayer, Destruction ed Entombed. I tre di Uppsala triturano senza pietà le ossa di chi osa ostacolare la loro folle corsa, eppure quando decidono di prendere fiato, in quei rari rallentamenti emergono doti strumentali ragguardevoli, come avviene nei brevi ma incisivi assoli di chitarra disseminati all’interno dell’album (in particolare nella traccia di chiusura).
Immagino che vedere i Die Hard dal vivo sia la classica esperienza che lascia in eredità danni irreversibili al rachide cervicale; dobbiamo parlare dei brani ? Ma anche no ! Godetevi tutti d’un fiato questi quaranta minuti di sano massacro, volume a 11 e buon headbanging !

Tracklist :
1. Conjure the Legions
2. Masters of Deceit
3. Satanic Uprise
4. Thrash Them All
5. Cold Scythe
6. Sanctify the Morbid
7. Antichrist
8. Stand Up
9. Robe and Crown

Line-up :
Simon Vocals, Guitars
Harry Bass, Vocals
Perra Drums

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