Sul finire del 2021 arriva questa sorpresa elettronica dalla Grecia, il debutto di Dina Summer, un progetto guidato da Dina P.. dal duo di produttori Local Suicide e dal produttore Kalipo. Dina P. ha cominciato a fare musica nelle radio della sua Salonicco, diventando ben presto la figura di riferimento per l’elettronica della città.
Come in tanti si è trasferita a Berlino, vera e propria calamite per chi vuol fare elettronica, lì incontra suo marito e insieme diventano il duo Local Suicide, con uscite per etichette come Eskimo Recordings, TAU, Ombra INTL ed altre. Beatport li ha anche indicati nel 2013 come duo più rappresentativo della scena dark disco, e questa nuova veste è un ulteriore miglioramento del loro discorso stilistico. Le liriche sono sia in inglese che in tedesco, la musica è una synth new wave con un forte tocco di techno, produzione sontuosa per un risultato eccellente.
Ascoltando Who AM I si ha dei veri dubbi su quale sia il decennio nel quale ci troviamo, poiché il disco ci catapulta nella Germania degli anni ottanta, nei club famosi dove si incrociavano dark, goth, e amanti dell’ebm i quali sarebbero stati felicissimi di ascoltare questo disco.
Non c’è solo nostalgia in questo disco, ma la potenza di una musica che nata negli anni ottanta non ha mai smesso di pulsare in maniera maligna e deliziosa. Dina Summer è una delle migliori declinazioni possibili di un suono tenebroso, oscuro ed affascinante che piace alle anime oscure consapevoli di esserlo.
Questa elettronica oscura ha una forza di penetrazione notevole, scava dentro il nostro cervello, è eros e thanatos, il sottile piacere del buio. Nell’ep troviamo due pezzi originali, Who Am I e Fortune Teller, una club edit di Who Am I e diversi remix. Clamoroso e super teutonico il remix di Who Am I da parte di Wiener Planquadrat. Notevole anche il rifacimento di Fortune Teller da parte di Black Light Smoke.
Lavoro originale, sensuale e profondo, qualcosa di radicalmente diverso e che si schiera in maniera convinta nelle tenebre ballando sull’orlo dell’abisso.