Solitamente sono contrario a scrivere recensioni di dischi già usciti da parecchio tempo, ma la conoscenza, sia pur solo virtuale, di Matteo che nei Diplomatics suona una delle due chitarre, e la bellezza intrinseca di questo album mi hanno convinto a fare una piccola eccezione alla regola.
Eccezione in questo caso più che doverosa visto che questo disco è davvero molto bello e conferma, semmai ce ne fosse bisogno, quanto la scena rock’n’roll italiana sia più che mai viva e vitale. Il quintetto vicentino propone in questa sua prima uscita su lunga distanza, in precedenza aveva licenziato un solo 7″ nel 2013, una miscela davvero elettrizzante di punk americano, Dead Boys in primis, sound settantasettino e garage. Le canzoni sono tutte più che riuscite a partire dal pezzo d’inizio, la sanguigna No Heart No Future, passando per le garagistiche Where I Was Born e Who I Am (la prima delle due davvero splendida), per la melodica Needings e arrivando persino ai lontani echi stoner di Desert Love. Nella sua pur breve esistenza la band ha avuto l’onore di poter suonare con nomi del calibro di Buzzcocks, Nikki Corvette, S.T.P. e Giuda e vista la preparazione dimostrata ascoltandola ciò non mi meraviglia per niente. La copertina, di ramonesiana memoria, chiude il cerchio mostrandoci il gruppo in tutto il suo splendore perché, sarà pure un concetto vecchio ed abusato, ma per fare rock’n’roll ci vuole la faccia giusta e i nostri cinque diplomatici non si può certo dire che non ce l’abbiano.
TRACKLIST
1.No Heart,No Future
2.Don’t forget me
3.Needings
4.Where I Was Born
5.Who I Am
6.Desert Love
7.Monkey Me
8.Don’t Let Me Go
LINE-UP
Nicolò (Ono) Sabini – Batteria
Emanuele (Manu) Garziera – Chitarra
Matteo (Set) Marsetti – Chitarra
Daniel Carollo – Voce
Dario (Mase) Masello – Basso